“Non abbiamo più nulla”, “qui è tutto distrutto, devastato, e c’è gente che è entrata” in negozi, case, “per portarsi via tutto”. Alejandro, 40enne sopravvissuto alla Dana, residente nell’area metropolitana di Valencia, la più colpita dall’alluvione, racconta a LaPresse le difficili condizioni in cui si trovano gli abitanti della zona, con familiari morti, case distrutte e anche episodi di saccheggio. “Per il cibo o per l’acqua dobbiamo andare al centro di Valencia o dobbiamo aspettare che ce lo porti un familiare”, racconta. A lui l’alluvione lo ha sorpreso mentre si trovava in strada con il padre.
“Abbiamo saputo che era straripato il fiume e abbiamo detto: andiamo a vedere”, e l’inondazione “ci ha sorpresi”, alcune persone ci hanno fatto salire nella loro casa, se no l’acqua “ci avrebbe portato via, e abbiamo dormito lì. Il giorno dopo siamo scesi e abbiamo visto tutto quello che c’era, per la strada, era terribile. Le macchine, le case distrutte, la gente morta, tantissima gente, perché era ora di punta, e le strade erano piene di macchine”.