Carlos Mazòn, governatore della regione di Valencia, flagellata dall’alluvione generata dalla DANA, ha ammesso di aver compiuto “errori” nella gestione dell’emergenza e si è scusato. “Non eluderò le mie responsabilità“, ha affermato anche se non ha annunciato dimissioni. “Come presidente della Generalitat voglio chiedere scusa” alle persone che hanno avuto “la sensazione che gli aiuti non arrivassero o non fossero sufficienti“, ha proseguito Mazòn, parlando davanti al parlamento regionale sulla risposta delle autorità alle inondazioni che il mese scorso hanno travolto la regione, provocando oltre 220 morti. “Le mie prime parole saranno di cordoglio e di ricordo alle famiglie delle vittime e dei dispersi a causa della peggiore alluvione avvenuta in Spagna dal 1962 e una delle peggiori catastrofi naturali in Europa“. La sessione ha preso il via con un minuto di silenzio per le vittime.
Il 29 ottobre, il giorno delle alluvioni nella provincia di Valencia, la Confederazione Idrografica dello Jucar ha inviato 3 email che indicavano in maniera consecutiva una diminuzione volumetrica del torrente del Poyo. “Alle 11:38 è arrivata una mail dalla Confederazione che avvisava dell’innalzamento delle acque del fiume Magro, senza avvisare del rischio di straripamento“, ha sottolineato Mazòn nell’audizione al parlamento regionale. Mazòn ha attribuito la responsabilità nei ritardi per l’allerta alla popolazione alla Confederazione idrografica dipendente dal Ministero di Transizione ecologica, diretto dal vicepremier socialista Teresa Ribera.
Ribera ha risposto alle accuse ricordando che la responsabilità di dare l’allarme e gestire l’emergenza è del governatore Mazòn, nel giorno dell’emergenza irreperibile per ore, dopo aver mantenuto la sua agenda di impegni e per un pranzo durato alcune ore con una giornalista. “Ho mantenuto la mia agenda consapevole della situazione e sapendo che l’assessore di Giustizia e Interno del governo regionale si era spostata in alcune delle zone colpite dalla piena del fiume Magro e che era in contatto con la prefettura“, ha affermato Mazòn in aula. L’esondazione dei 2 torrenti, il Poyo e il Magro, ha travolto intere aree come Paiporta, dove si sono registrate decine di vittime.