C’è anche un bimbo di 4 anni del piccolissimo paesino di Sot de Chera tra i morti per l’alluvione che ha colpito la provincia di Valencia, in Spagna. Lo riferisce all’agenzia Efe il sindaco della località, Tomás Cervera, il quale ha aggiunto che il papà del piccolo risulta ancora disperso dopo esser rimasto travolto nel crollo di parte della loro casa, al momento del passaggio di un torrente esondato.
Il paesino, nel quale vivono circa 400 persone, si trova nell’interno della provincia di Valencia, a circa 65 chilometri dalla città, distante quindi dall’epicentro della tragedia dell’alluvione situato nelle periferie del capoluogo. Tuttavia, anche lì la sera del 29 ottobre l’impatto dell’alluvione è stato devastante, con il corso d’acqua locale che è straripato creando grossi danni e lasciando in stato shock i residenti della zona.
In tantissimi a piedi portano aiuti agli alluvionati di Valencia
Pale per scavare nel fango, cibo, acqua. Sono le prime necessità delle popolazioni alluvionate della zona di Valencia, con migliaia di cittadini che provano a dare una mano e stanno formano, come raccontano La Vanguardia e altri media, carovane a piedi per portare questi aiuti nelle località più colpite. La direzione principale di questo fiume di volontari è da Valencia città verso le zone dell’hinterland devastate dalle alluvioni dei giorni scorsi: tra queste Sedaví, Alfafar, Paiporta, Picanya, Albal e Catarroja.
“Grazie a tutti i servitori pubblici e alle migliaia di volontari che, in tragedie come quelle che stiamo vivendo, sono un esempio di solidarietà e dedizione“, ha scritto su X il Premier Pedro Sánchez.
Mentre anche l’esercito è in fase di spiegamento per soccorrere le popolazioni colpite, dal centro di coordinamento dei servizi d’emergenza regionali è però anche arrivata una richiesta. “Con la più profonda gratitudine verso i volontari per l’aiuto che stanno fornendo alle popolazioni colpite, vi chiediamo per favore di non recarvi in queste zone, perché il traffico si sta collassando e i servizi d’emergenza non possono accedere”, si legge in una nota.
Anche il Presidente della Regione valenciana Carlos Mazón ha chiesto ai volontari di “tornare alle loro case” perché occupando le strade ostacolano l’arrivo dei soccorsi. Mazon, al termine della riunione del Centro di Controllo delle Emergenze (Cecopi) e alla presenza del Ministro degli Interni, Fernando Grande-Marlaska, ha chiesto ai cittadini che si recano nelle zone colpite di “tornare alle loro case” perché “le strade di cui hanno bisogno le squadre di soccorso rischiano di essere bloccate“. Ha spiegato che verranno istituiti centri di accoglienza dei volontari per organizzare coloro che sono già in strada, ma chiede che non arrivino più persone. Il Presidente valenciano ha spiegato che gli “obiettivi fondamentali” in questo momento sono aprire canali di accesso per lo spostamento dei veicoli e il salvataggio delle vittime e anche sfruttare questi canali per l’approvvigionamento di acqua, cibo e beni di prima necessità.