Un team internazionale di ricercatori ha fatto una scoperta che potrebbe rivoluzionare il trattamento della malaria. Alcuni anticorpi presenti in specifici individui sono capaci di prevenire la manifestazione della malaria nella sua forma più letale. Lo studio, condotto da esperti dell’EMBL di Barcellona, dell’Università del Texas, dell’Università di Copenaghen e dello Scripps Research Institute, ha rivelato risultati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Nature.
La malaria, una malattia causata dal parassita Plasmodium falciparum, agisce infettando e modificando i globuli rossi, causando danni significativi al flusso sanguigno. In particolare, la malattia può indurre i globuli rossi a legarsi alle pareti dei piccoli vasi sanguigni nel cervello, provocando blocchi che compromettono la circolazione. Questi blocchi sono dovuti principalmente a una famiglia di proteine virulente chiamate PfEMP1, che si trovano sulla superficie dei globuli rossi infetti. Alcuni tipi di queste proteine sono in grado di legarsi a una proteina umana chiamata EPCR, situata sulla superficie delle cellule che rivestono i vasi sanguigni, danneggiando i vasi e contribuendo allo sviluppo di complicazioni letali.
Gli studiosi sapevano da tempo che i bambini in Africa, con l’avanzare dell’età, sviluppano una certa immunità alla malaria, e che gli adolescenti e gli adulti raramente manifestano complicazioni gravi. Si pensava che questa protezione fosse dovuta agli anticorpi diretti contro le proteine PfEMP1, ma la grande variabilità di queste proteine rendeva difficile pensare che il sistema immunitario fosse in grado di produrre anticorpi in grado di riconoscere tutte le sue versioni. Tuttavia, la ricerca ha preso una svolta inaspettata.
“Non sapevamo se saremmo riusciti a identificare un singolo anticorpo che potesse riconoscerle tutte“, ha dichiarato Maria Bernabeu, co-autrice senior dello studio e Group Leader presso l’EMBL di Barcellona. “E si è scoperto che i nostri metodi di screening immunologico migliorati, sviluppati presso l’Università del Texas, hanno rapidamente identificato due esempi di anticorpi umani ampiamente efficaci contro diverse versioni della proteina PfEMP1. Entrambi mirano a una parte della proteina nota come CIDR1, che interagisce con il recettore EPCR.”
Questa scoperta apre nuove prospettive nella lotta contro la malaria, offrendo la possibilità di sviluppare trattamenti mirati a neutralizzare la proteina che causa le complicazioni mortali. L’identificazione di questi anticorpi potrebbe essere fondamentale per la creazione di nuovi vaccini o terapie immunologiche in grado di ridurre drasticamente la mortalità legata alla malaria.