Il Mar Mediterraneo sta vivendo un periodo di temperature marine eccezionalmente elevate, con anomalie termiche che superano i 2 gradi Celsius rispetto alla media stagionale. Questo fenomeno è particolarmente significativo poiché si verifica in autunno, una stagione in cui la ventilazione e il rimescolamento delle acque superficiali dovrebbero moderare tali anomalie. Tuttavia, le attuali condizioni mostrano un riscaldamento esteso e profondo, che coinvolge intere colonne d’acqua e non solo lo strato superficiale.
Queste temperature anomale sono parte di un trend più ampio di riscaldamento del Mediterraneo, che negli ultimi decenni ha visto un aumento costante delle temperature sia in superficie che a diverse profondità. Ad esempio, nel Golfo di Napoli, le temperature dei fondali sono aumentate di circa 1,5°C negli ultimi 40 anni. Le anomalie termiche registrate quest’anno sono state particolarmente accentuate, con picchi fino a 7°C sopra la norma in alcune aree come al largo di Nizza.
Il riscaldamento del Mediterraneo è legato a fenomeni climatici globali e regionali, tra cui l’influenza degli anticicloni africani che portano aria calda e umida nella regione. Questi eventi non solo aumentano le temperature marine ma possono anche intensificare gli episodi di maltempo, poiché il mare caldo fornisce più energia e umidità all’atmosfera.
Le conseguenze di questo riscaldamento sono significative per gli ecosistemi marini e le attività umane. Gli habitat marini subiscono stress termici che possono portare alla morte o alla migrazione di specie autoctone e favorire l’insediamento di specie invasive. Inoltre, il cambiamento delle condizioni marine può influenzare negativamente la pesca e l’acquacoltura, alterando le dinamiche economiche delle comunità costiere.
In sintesi, il Mar Mediterraneo sta affrontando un periodo di riscaldamento senza precedenti, con implicazioni ecologiche ed economiche profonde. Questo fenomeno è un chiaro segnale degli effetti del cambiamento climatico in atto e richiede attenzione e azioni mirate per mitigare i suoi impatti futuri.