Bari si è risvegliata avvolta da un manto bianco questa mattina, ma non si è trattato di neve. Una violenta grandinata, verificatasi intorno alle 7, ha creato uno scenario invernale insolito, causando disagi al traffico cittadino e confondendo alcuni osservatori sul tipo di precipitazione caduta. Questo episodio offre un’opportunità per chiarire le differenze tra neve, grandine e graupel, spesso confuse tra loro per l’aspetto simile che possono assumere in certe circostanze.
La neve, simbolo per eccellenza dell’inverno, è composta da cristalli di ghiaccio che si formano nell’atmosfera quando la temperatura è inferiore a 0°C. I fiocchi, delicati e dalla struttura cristallina complessa, possono presentarsi in varie forme a seconda delle condizioni atmosferiche.
La grandine, invece, è il risultato di gocce d’acqua sopraffuse che si congelano rapidamente in nubi temporalesche, sollevate da forti correnti ascensionali. Le sfere di ghiaccio risultanti sono solide, dure e lucide, spesso capaci di provocare danni significativi a colture, automobili e strutture.
Un’altra forma di precipitazione meno conosciuta è il graupel, o neve tonda. Questo fenomeno si verifica quando fiocchi di neve attraversano strati atmosferici più caldi, ricoprendosi di piccole gocce d’acqua che poi si congelano. I granelli di graupel sono opachi, malleabili e tendono a sbriciolarsi facilmente al tatto. A differenza della grandine, il graupel si verifica con temperature al suolo leggermente superiori allo zero, fino a circa 7-9°C.
Tornando all’evento odierno, l’accumulo osservato a Bari è attribuibile alla grandine. La natura compatta e lucida delle sfere di ghiaccio cadute, unitamente alla rapidità con cui si sono accumulate, conferma che non si è trattato di neve né di graupel. La grandine, quando cade in quantità significative, può creare un effetto visivo simile alla neve, soprattutto quando ricopre uniformemente le superfici.
È interessante osservare come, nello stesso giorno, altre località della Puglia abbiano vissuto condizioni meteorologiche diverse. Nelle aree interne del Foggiano, come San Giovanni Rotondo e San Marco in Lamis, si sono registrati i primi fiocchi di neve della stagione, un chiaro segnale dell’arrivo dell’inverno. Questo contrasto mette in evidenza la variabilità climatica della regione, dove l’altitudine e le correnti atmosferiche giocano un ruolo determinante nel tipo di precipitazione.
L’episodio di Bari sottolinea l’importanza di comprendere i fenomeni atmosferici per interpretare correttamente gli eventi meteorologici e apprezzare la complessità delle dinamiche che li governano. Mentre la neve rimane un simbolo romantico e raro per questa parte d’Italia, la grandine può trasformare, anche se solo per poche ore, il paesaggio urbano in una scena inaspettatamente invernale.