Biometano, il confronto con gli altri Paesi: Francia e Germania al top, Italia indietro

Biometano: il 46% della produzione europea è francese, il 25% tedesca mentre l'Italia si ferma al 3%
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E’ a traino franco-tedesco l’Europa del biometano, con l’Italia che resta indietro rispetto agli obiettivi fissati. L’obiettivo al 2030, sfruttando le risorse del piano REPowerEU, è raggiungere i 35mld di mc di produzione, per favorire la transizione energetica a livello continentale, di cui 5,7mld di mc assegnati all’Italia. Ad oggi, però, il 46% della produzione europea è francese, il 25% tedesca, mentre il nostro paese si ferma al 3% della produzione a livello europeo. È quanto emerge dall’outollok sul settore per il 2024 dell’Energy&Strategy School of Management Politecnico Milano, con le 4 aste finora concluse per l’Italia, delle 5 previste, che hanno registrato tutte una capacità produttiva assegnata nettamente inferiore al contingente disponibile. Meglio di noi fanno anche Paesi Bassi (7% della produzione europea), Svezia (7%) e Danimarca (5%).

“La produzione di biometano immessa in rete al momento equivale a circa 570mln di metri cubi/anno, un valore ben lontano dagli obiettivi contenuti nel PNIEC che la fissano a 5,7 miliardi entro il 2030, con un focus sui consumi nei trasporti e nella produzione di Energia termica per settori industriali difficili da decarbonizzare”, commenta Paolo Maccarrone, Direttore scientifico dell’Outlook Biometano 2024. Che spiega: “gli impianti non sembrano economicamente sostenibili in assenza di incentivi: qualora non ne venissero introdotti di nuovi, è forte il rischio che gli impianti vengano “spenti” al termine degli incentivi. Anche per questo, è chiaro come sia di fondamentale importanza avere chiarezza sulle politiche di sviluppo del settore nel lungo termine”.

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