Dopo due settimane senza lezioni, gli alunni della regione pakistana del Punjab sono tornati a scuola oggi grazie alla riduzione dei livelli di inquinamento. Le scuole della regione, che confina con l’India, hanno riaperto dopo che l’indice di qualità dell’aria è sceso sotto la soglia considerata “pericolosa”. Le chiusure erano state annunciate il 6 novembre. L’amministrazione provinciale ha inoltre vietato tutte le attività sportive all’aperto nelle scuole fino a gennaio, ha vietato i tuk-tuk inquinanti, i barbecue e i cantieri nel centro di Lahore, ha chiuso gli spazi pubblici e ha distribuito migliaia di multe alle fabbriche inquinanti.
Gli attivisti e gli esperti insistono sul fatto che lo smog non è inevitabile, ma chiedono risorse per cambiare radicalmente l’industria, le coltivazioni e i trasporti in uno dei Paesi più inquinati del mondo. Marriyum Aurangzeb, Ministro dell’Ambiente del Punjab, ha passato il quid alle autorità federali in una conferenza stampa a Lahore. “Questo è un disastro nazionale e deve essere trattato come tale. L’intera nazione deve unirsi per un’azione congiunta” contro lo smog.
Raggiunti livelli storici di smog
Nelle ultime due settimane, lo smog ha raggiunto livelli storici a Lahore, come ogni inverno, ma si è diffuso anche a Karachi, nel sud, a Peshawar, nell’ovest, e a Islamabad, cosa insolita. Questa miscela di nebbia ed emissioni inquinanti è favorita da fumi diesel di bassa qualità, dal fumo delle combustioni agricole stagionali e dal freddo invernale.
Gli effetti sulla salute
Secondo l’Oms, l’esposizione prolungata allo smog può causare ictus, malattie cardiache, cancro ai polmoni e malattie respiratorie, soprattutto nei bambini. Secondo l’UNICEF, anche prima che lo smog colpisse il Pakistan, “circa il 12% dei decessi tra i bambini sotto i cinque anni era dovuto all’inquinamento atmosferico”.