Caldo afoso: ventilatori ridimensionano lo sforzo cardiaco negli anziani

I risultati mostrano che, in condizioni di caldo umido, con temperature di 38°C e un'umidità relativa del 60%, l'uso dei ventilatori, sia da soli che in combinazione con il bagnare la pelle, aiuta a ridurre lo sforzo a cui è sottoposto il cuore degli anziani
MeteoWeb

Una nuova ricerca condotta dall’Università di Sydney in collaborazione con l’Istituto di Cardiologia di Montreal ha rivelato dati importanti sull’uso di ventilatori e altre strategie economiche per proteggere gli anziani durante le ondate di calore. Pubblicato sul New England Journal of Medicine, lo studio ha analizzato l’efficacia di diverse tecniche di raffreddamento per ridurre lo sforzo cardiaco in ambienti estremamente caldi.

I risultati mostrano che, in condizioni di caldo umido, con temperature di 38°C e un’umidità relativa del 60%, l’uso dei ventilatori, sia da soli che in combinazione con il bagnare la pelle, aiuta a ridurre lo sforzo a cui è sottoposto il cuore degli anziani. Questa pratica si è dimostrata efficace nel migliorare la tolleranza al calore e ridurre i rischi per la salute cardiaca.

Ventilatori come rimedio per il caldo afoso

Al contrario, l’uso dei ventilatori in condizioni di caldo secco estremo, con temperature di 45°C e un’umidità del 15%, ha avuto un effetto opposto. Lo studio ha infatti rilevato che i ventilatori, in questo tipo di ambiente, possono triplicare l’aumento dello sforzo cardiaco, aumentando i rischi per le persone con malattie cardiache e rappresentando un pericolo potenzialmente mortale. In queste situazioni, si è scoperto che bagnare la pelle senza l’ausilio del ventilatore è una strategia più sicura ed efficace per ridurre il carico sul sistema cardiovascolare.

Anziani e caldo afoso

Queste nuove evidenze contraddicono le attuali raccomandazioni dei Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) degli Stati Uniti, che suggeriscono l’uso di ventilatori per contrastare le ondate di calore. Il professor Ollie Jay, direttore del Centro di Ricerca su Calore e Salute dell’Università di Sydney, sottolinea l’importanza di comprendere le implicazioni di queste strategie sul cuore, dato l’aumento delle ondate di calore legate al cambiamento climatico.

Questa ricerca offre un contributo prezioso per le persone più vulnerabili, in particolare gli anziani e chi soffre di patologie cardiache, suggerendo soluzioni pratiche e a basso costo per affrontare le alte temperature. In contesti dove l’aria condizionata non è disponibile, queste indicazioni potrebbero fare la differenza tra una gestione efficace del caldo e un rischio significativo per la salute.

Condividi