Chirurgia, eventi avversi per il 38% dei pazienti ricoverati

Gli eventi avversi più comuni sono stati direttamente collegati alla chirurgia (49%), seguiti da eventi avversi da farmaci (27%)
MeteoWeb

Uno studio condotto in 11 ospedali del Massachusetts, pubblicato sul British Medical Journal e realizzato da esperti del Brigham and Women’s Hospital di Boston e della Harvard Medical School, ha rilevato che il 38% dei pazienti adulti sottoposti a interventi chirurgici ha subito eventi avversi. Tra questi, quasi la metà degli eventi avversi era grave e molti potevano essere prevenuti. Gli eventi avversi, come effetti negativi legati a trattamenti farmacologici o interventi chirurgici, rappresentano una delle principali cause di danno per i pazienti ricoverati.

Lo studio ha analizzato 1009 pazienti ricoverati nel 2018 per interventi chirurgici, tutti di età superiore ai 18 anni (età media 61 anni), con l’obiettivo di stimare la frequenza, la gravità e la prevenibilità degli eventi avversi nel contesto peri-operatorio (dal periodo pre-intervento fino alla convalescenza). Tra i 383 pazienti che hanno riportato eventi avversi, 160 hanno subito danni gravi, richiedendo interventi significativi, prolungamenti della degenza, o affrontando rischi per la vita e, in alcuni casi, esiti fatali.

Gli eventi avversi più comuni sono stati direttamente collegati alla chirurgia (49%), seguiti da eventi avversi da farmaci (27%), infezioni correlate all’assistenza sanitaria (12%), eventi di assistenza al paziente come cadute o piaghe da decubito (11%) e reazioni a trasfusioni di sangue (0,5%). La distribuzione degli eventi varia nei diversi reparti ospedalieri: il 50% è avvenuto nei reparti di cura generale, il 26% in sala operatoria, il 13% nelle unità di terapia intensiva e il 7% in altre aree.

Condividi