“Chi si avventura tra i resti di una città o visita un museo“, spiega Sciarratta all’AGI, direttore del Parco Archeologico della Valle dei Templi, il più grande parco archeologico d’Europa, “spesso desidera scoprire, guardando un cratere (un antico vaso usato per mescolare vino e acqua durante i banchetti, ndr), chi fossero e cosa facessero i proprietari di quel manufatto, com’era la vita nella città in quel periodo. Abbiamo la fortuna di aver trovato testimonianze straordinariamente ben conservate di un’epoca ricca di vitalità, che oggi possiamo raccontare e far vedere grazie a cantieri aperti al pubblico“. Questo approccio didattico e scientifico accompagna il racconto della storia antica, che prende forma attraverso progetti educativi destinati a bambini e ragazzi, e si esprime anche attraverso il Giardino della Kolymbetra. Qui, il paesaggio e le colture locali producono vini, oli, farine e, più recentemente, un panettone arricchito con canditi e mandorle, tutto firmato Valle dei Templi. “Questo panettone“, afferma Sciarratta, “racconta 2.600 anni di storia“.
Dal 2019, gli archeologi si sono concentrati sull’area residenziale a nord della Via Sacra. “In questa zona sorgeva la città antica, che non si estese mai durante l’epoca romana“, sottolinea Parello. La ricerca è iniziata con dei sondaggi esplorativi per l’installazione di una nuova conduttura idrica. Da quel momento, gli esperti hanno acquisito una conoscenza più approfondita della topografia e della struttura urbanistica della città, scoprendo come fosse organizzata in isolati e cosa accadesse nelle strade e all’interno delle abitazioni, dove si svolgeva la maggior parte della vita quotidiana greca.
“Erano soprattutto le donne“, aggiunge l’archeologa, esperta nello studio delle abitazioni greche, “a passare molto tempo in casa, occupandosi di attività come la tessitura. Ma anche gli uomini vi trascorrevano parecchio tempo“. A volte, giocando a dadi. Il dado ritrovato, infatti, “è un altro piccolo frammento di vita quotidiana“. “Il gioco dei dadi“, sottolinea Parello, “era parte integrante della cultura greca, e possiamo vederne una rappresentazione in diversi vasi, tra cui il più celebre, quello di Exekias, che mostra Achille e Aiace intenti a giocare. I due eroi lanciavano i dadi, sfidandosi e rilassandosi prima o dopo le battaglie“. Allo stesso modo, gli abitanti di Akragas si concedevano momenti di riposo, “stando in compagnia“, dopo una giornata di fatica, come quella impiegata nella ristrutturazione delle loro case.