Il Consiglio Ue ha adottato le conclusioni sulla relazione speciale della Corte dei conti sulla politica industriale dell’Ue in materia di idrogeno rinnovabile. Il rapporto valuta l’efficacia della Commissione nel creare le giuste condizioni per i mercati emergenti dell’idrogeno rinnovabile e a basse emissioni di carbonio. Nelle sue conclusioni a favore della relazione, il Consiglio insiste sulla necessità di attuare le regole Ue esistenti e incoraggia lo sviluppo di una rete di trasporto interconnessa, invitando la Commissione ad adottare misure a sostegno della competitività dell’industria dell’Ue e della sicurezza degli investimenti.
Il rapporto dei contabili europei ha analizzato le comunicazioni politiche e le proposte legislative dell’Ue (ovvero la Strategia per l’idrogeno dell’Ue, il Piano REPowerEU, la Direttiva sulle energie rinnovabili (Red III), il Regolamento ReFuelEU per l’aviazione, il Regolamento FuelEU per il settore marittimo, la Legge sull’industria a zero emissioni e il Pacchetto Gas), nonché i programmi di finanziamento volti a sviluppare la catena del valore dell’idrogeno.
Alla luce delle importanti proposte legislative – il “pacchetto Gas e Idrogeno” e la legge sull’Industria a zero emissioni – il Consiglio sostiene che questi atti legislativi “possono contribuire alla nascita dell’ecosistema europeo dell’idrogeno”, e che “è importante che il quadro giuridico esistente venga attuato rapidamente”. Fondamentale importanza nelle conclusioni è accentuata sul ruolo che la produzione e l’importazione di idrogeno devono avere piani energetici e climatici nazionali degli Stati membri.
Il trasporto e lo stoccaggio dell’idrogeno
“L’interconnessione delle reti europee sarà di grande importanza per facilitare il trasporto e lo stoccaggio transfrontaliero dell’idrogeno e per collegare produttori e acquirenti”, si legge nel testo.. La Commissione è esortata a prendere in considerazione le raccomandazioni della relazione della Corte dei Conti e “a dare seguito ad azioni coerenti, trovando il giusto equilibrio tra la garanzia di un vantaggio competitivo per l’industria europea da un lato e la sicurezza degli investitori dall’altro”.