COP29, Al Gore: “Usa fuori dagli Accordi di Parigi? Non sarebbe un bene”

Il discorso di Al Gore sottolinea ancora una volta l'importanza della transizione verso energie più sostenibili e la necessità di un impegno globale che superi le politiche di singoli paesi
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Durante la COP29 a Baku, Al Gore, ex vicepresidente degli Stati Uniti e Premio Nobel per la Pace nel 2007, ha espresso fiducia nel fatto che il mondo proseguirà nella lotta contro il cambiamento climatico, nonostante la possibile rielezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti. Interrogato sull’eventualità che gli Stati Uniti possano uscire dall’Accordo di Parigi sotto la leadership di Trump, Al Gore ha dichiarato: “Ci ha provato in passato, eppure il mondo ha continuato a ridurre le proprie emissioni, anche durante i quattro anni del suo precedente mandato presidenziale”.

Gore ha continuato: “C’è così tanto slancio che nemmeno una nuova amministrazione Trump sarà in grado di rallentarlo. Spero di avere ragione“. Nonostante la preoccupazione per un eventuale ritiro degli Stati Uniti dall’accordo, Gore ha sottolineato che tale decisione “non sarebbe una buona cosa“, ma ha aggiunto che “probabilmente i progressi dovrebbero continuare comunque“.

Al Gore ha anche presentato i dati aggiornati del suo progetto “Climate Trace“, un’iniziativa che sfrutta l’intelligenza artificiale per analizzare i dati satellitari delle emissioni globali di gas serra. Lo scorso anno, durante la COP28 di Dubai, Gore aveva puntato il dito contro le emissioni degli Emirati Arabi Uniti. Quest’anno, a Baku, Gore ha focalizzato l’attenzione sui 200 maggiori siti di emissioni in Azerbaigian, un paese la cui economia dipende fortemente dalle esportazioni di petrolio e gas, idrocarburi che, come sottolineato dal presidente dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev, sono un “dono di Dio“. Tuttavia, per Al Gore, è “un peccato che il settore dei combustibili fossili e gli stati petroliferi abbiano preso il controllo delle Cop“.

Il discorso di Al Gore sottolinea ancora una volta l’importanza della transizione verso energie più sostenibili e la necessità di un impegno globale che superi le politiche di singoli paesi, a favore della protezione del clima globale.

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