COP29: da Baku l’appello alla tregua, “non c’è giustizia climatica senza pace”

L’obiettivo del panel è stato quello di sviluppare strategie concrete per prevenire i conflitti causati dai cambiamenti climatici
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Alla COP29, il legame tra giustizia climatica e costruzione della pace ha assunto un ruolo centrale, con l’appello globale lanciato a Baku che ha sottolineato l’importanza della cooperazione internazionale come strumento fondamentale nella lotta contro il cambiamento climatico. È nato da qui “The Cop Truce Appeal“, un’iniziativa che mette in evidenza come la giustizia climatica non possa essere raggiunta senza una pace duratura. L’appello ha ricevuto il sostegno di 132 Paesi, supportato da oltre mille istituzioni internazionali, figure di spicco del settore privato, organizzazioni della società civile e personalità pubbliche, tutte unite nel riconoscere la necessità di una risposta collettiva per affrontare le sfide climatiche.

In tale contesto, la presidenza della COP29, in collaborazione con Egitto, Italia, Germania, Uganda, Emirati Arabi Uniti e Regno Unito, ha lanciato la “Baku Call on Climate Action for Peace, Relief, and Recovery“. Questa iniziativa ha attirato l’attenzione internazionale sul legame cruciale tra crisi climatica, conflitti e bisogni umanitari, chiedendo un’azione congiunta per contrastare gli effetti devastanti del cambiamento climatico. Le sfide sono enormi: siccità, insicurezza alimentare, degrado del territorio, sfollamenti e interruzione dei mezzi di sussistenza stanno esacerbando i conflitti e l’instabilità in molte regioni vulnerabili del mondo.

Il momento culminante dell’appello è avvenuto durante il panel “Clima e pace: consentire un’azione congiunta per non lasciare nessuno indietro“, che ha aperto la quinta giornata della COP29, dedicata a temi come energia, pace, resilienza e ripresa. L’obiettivo del panel è stato quello di sviluppare strategie concrete per prevenire i conflitti causati dai cambiamenti climatici, con un focus particolare sui Paesi più vulnerabili, che rischiano di subire gli impatti più devastanti. In questo contesto, la cooperazione tra le nazioni e l’adozione di politiche climatiche condivise sono risultate essenziali per garantire che nessuno venisse lasciato indietro, né dal punto di vista umano né da quello ambientale.

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