“Anche se il governo federale degli Stati Uniti sotto Donald Trump mette in pausa l’azione per il clima, il lavoro per contenere il cambiamento climatico continuerà negli Stati Uniti con impegno, passione e fede.” Queste le parole di John Podesta, inviato Usa per il clima del presidente uscente Joe Biden, nel suo attesissimo intervento all’apertura della Cop29, la conferenza Onu sul clima che si tiene a Baku, in Azerbaigian.
La partecipazione di Podesta al summit, secondo diversi analisti, sarà uno degli ultimi momenti che vedrà coinvolti gli Stati Uniti negli sforzi globali per limitare l’aumento delle temperature. “A gennaio avremo un presidente il cui rapporto con il cambiamento climatico passa per le parole bufala e combustibili fossili“, ha ammesso Podesta, sottolineando come il neoeletto presidente della Casa Bianca abbia promesso di “annullare le nostre protezioni ambientali e di far uscire nuovamente gli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi.”
Nonostante ciò, Podesta ha aggiunto che “siamo a Cop29 per continuare a lavorare insieme ai nostri partner globali e alle altre parti.” Nei prossimi quattro anni, diverse azioni climatiche potrebbero essere intraprese dai vari Stati federali, come gli standard per le emissioni dei veicoli fissati dalla California. Inoltre, secondo Podesta, provvedimenti in ambito climatico verranno adottati “dalle città, dalle nostre imprese e dai nostri cittadini.”