“Dobbiamo darci i mezzi” per sviluppare il nucleare. È l’appello lanciato alla COP29 dal direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, che ha suggerito che i soldi che devono essere stanziati a favore del clima portino benefici anche allo sviluppo di questo tipo di approvvigionamento. “Già a Dubai, durante la COP28 – ha detto Grossi in un’intervista ad AFP – la comunità internazionale, non solo i Paesi nucleari, ha convenuto che l’energia nucleare deve essere accelerata. Credo che dobbiamo darci i mezzi per fare le cose”. Grossi ha spiegato che “il dialogo con le istituzioni finanziarie internazionali è iniziato in modo molto positivo. Sono stato alla Banca Mondiale quest’estate, domani parleremo con la Bers, la Banca Latino-americana di Sviluppo. Diverse autorità finanziarie cominciano a vedere che i mercati stanno spingendo in questo senso direzione”.
Secondo il numero uno dell’Agenzia, “ci sono ancora barriere culturali, politiche, ideologiche. Veniamo da decenni di narrativa negativa riguardo al nucleare, quindi le cose devono andare avanti e sarò il primo a voler vedere i risultati immediatamente”.
“Ci sono molti Paesi, con l’avvento ad esempio dei piccoli reattori modulari, che vogliono attrezzarsi e che si rivolgono a noi dell’agenzia: Paesi come il Ghana, il Kenya, il Marocco”. “E ce ne sono altri nell’Europa dell’Est, ad esempio, che potrebbero beneficiare dei finanziamenti europei e per i quali la questione della sicurezza energetica è molto importante in un contesto di riduzione della dipendenza da un determinato fornitore. In Asia abbiamo la Malesia, le Filippine, Paesi che ne hanno davvero bisogno”, ha aggiunto Grossi.
Tra i modelli di sviluppo quello degli Emirati. “È un Paese con mezzi finanziari ma che non aveva assolutamente nulla in termini di infrastrutture, regolamentazione nucleare, ecc. – ha spiegato Grossi -. E abbiamo programmi stabiliti proprio per i nuovi acquirenti per guidarli, passo dopo passo, in 19 capitoli, fino alla creazione di una capacità nucleare“.