Questa settimana, i rappresentanti dei Paesi sviluppati si sono riuniti all’OCSE per discutere la possibilità di interrompere il sostegno finanziario pubblico alle industrie dei combustibili fossili. Il dibattito è reso particolarmente urgente dalla prospettiva di un cambiamento di amministrazione negli Stati Uniti, dove il presidente democratico uscente Joe Biden cederà il potere al repubblicano Donald Trump a gennaio. Le trattative, iniziate lunedì, continueranno fino a giovedì presso la sede dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico a Parigi, “ma è possibile che continuino anche dopo”, ha dichiarato una fonte vicina ai negoziati all’AFP.
Al centro della discussione c’è il finanziamento alle industrie dei combustibili fossili, in particolare i fondi erogati dalle agenzie di credito all’esportazione per l’industria del petrolio e del gas. In gioco c’è la possibilità di estendere il divieto di supportare queste industrie con garanzie e prestiti. La proposta è sostenuta dall’Unione Europea, dal Regno Unito e dal Canada, ma trova opposizione da parte degli Stati Uniti.
Secondo quanto riportato da Bloomberg, la posizione degli Stati Uniti potrebbe mutare man mano che l’amministrazione Biden lascia il posto a Trump. Le ONG ambientali, che da tempo monitorano i finanziamenti pubblici ai combustibili fossili, sottolineano come le agenzie di credito all’esportazione siano tra i principali finanziatori pubblici di questa industria. In particolare, queste agenzie hanno avuto un ruolo chiave nello sviluppo del gas naturale liquefatto (GNL), contribuendo a più dell’80% dei progetti di nuovi terminali di esportazione di GNL tra il 2012 e il 2022.
Le discussioni sull’eliminazione graduale del sostegno ai combustibili fossili arrivano in un momento critico. I leader del G20, infatti, si sono riuniti a Rio questa settimana senza riuscire a raggiungere un accordo su una formulazione che avevano ottenuto alla precedente conferenza sul clima di Dubai. Quella dichiarazione ministeriale del G20, redatta in ottobre, aveva previsto l’eliminazione graduale dei combustibili fossili. Nel frattempo, i negoziati sulla finanza climatica alla Cop29 di Baku sembrano vacillare, con scarsi progressi nei finanziamenti per il clima.
Mentre la comunità internazionale cerca di fare passi avanti sul fronte dei combustibili fossili, le sfide politiche e diplomatiche continuano a complicare l’accordo. La questione del finanziamento delle energie fossili resta una delle principali difficoltà nel cammino verso un futuro più sostenibile e meno dipendente dai combustibili fossili.