COP29, l’Unione Europea negozia con la Cina e promuove un’alleanza con il Sud del mondo

"Continueremo a fare da apripista e a fare la nostra parte, e anche di più"
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Alla COP29 di Baku, l’Unione Europea si propone come mediatrice tra la Cina e i Paesi in via di sviluppo, cercando di raggiungere un compromesso sul finanziamento climatico entro venerdì. Nell’arena della capitale azera, l’UE sta portando avanti negoziati discreti con la Cina e sta promuovendo un’alleanza “ad alta ambizione” con Paesi del Sud come il Kenya e la Repubblica di Palau.

L’Unione Europea è già il maggior contributore mondiale ai finanziamenti climatici, con 28,6 miliardi di euro raccolti l’anno scorso tramite fonti pubbliche e oltre 7,2 miliardi di euro da fonti private, secondo la Commissione Europea. Questo rappresenta circa un terzo degli aiuti mobilitati dai Paesi sviluppati per affrontare e adattarsi al riscaldamento globale. Con l’obiettivo di raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2050, l’UE ha un PIL che si avvicina a quello della Cina e vanta attualmente le stesse emissioni cumulative storiche di gas serra, pari al 12% del totale mondiale.

Il commissario europeo per i negoziati sul clima, Wopke Hoekstra, ha sottolineato: “Continueremo a fare da apripista e a fare la nostra parte, e anche di più“. Inoltre, Hoekstra ha ribadito l’impegno dell’Unione Europea sulla “transizione” dai combustibili fossili, un risultato ottenuto dalla COP28 di Dubai, che l’Arabia Saudita non ha ancora pienamente accettato. Tuttavia, l’UE è determinata a consolidare questo progresso, affermando: “Non possiamo permetterci di tornare indietro“.

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