Nonostante la crescente consapevolezza globale sull’urgenza dei cambiamenti climatici, il cammino verso l’azione concreta sembra ancora lento e incerto. È quanto ha dichiarato il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, di ritorno da Baku, dove si sta svolgendo la COP29. Il cardinale ha partecipato a un convegno dedicato al cardinale Silvestrini, presso l’Università Roma Tre, dove ha commentato la situazione globale: “C’è consapevolezza da parte di tutti dell’urgenza del problema dei cambiamenti climatici ma molta più lentezza nel mettersi ad operare concretamente per i rimedi”.
Parolin ha sottolineato la necessità di costituire un fondo per la mitigazione dei danni causati dai cambiamenti climatici, ma ha lamentato la mancanza di contributi adeguati: “Ora si dovrà costituire un fondo per la mitigazione, per riparare i danni dei cambiamenti climatici. Però di fatto scarseggiano i contributi. Si dovrebbero motivare i Paesi a contribuire in maniera più massiccia”.
Inoltre, ha fatto notare come la COP29 abbia visto una partecipazione scarsa da parte dei paesi più potenti: “Effettivamente le delegazioni dei paesi più grandi non erano rappresentate ai massimi livelli”. Questo vuoto di leadership, secondo Parolin, rischia di indebolire ulteriormente gli sforzi per combattere il cambiamento climatico a livello internazionale.
La COP29, nonostante le discussioni cruciali sul futuro del pianeta, sembra aver sofferto di un’assenza di impegni concreti da parte delle nazioni economicamente più potenti, il che solleva dubbi sul futuro della cooperazione internazionale per contrastare la crisi climatica.