Durante la conferenza europea “Salute dei Bambini e Ambiente”, tenutasi a Sansepolcro (AR) il 16 e 17 novembre, esperti europei di pediatria, ambiente e salute pubblica hanno lanciato un appello rivolto ai leader globali della COP29 di Baku. L’appello, pubblicato in occasione dell’anniversario della firma della carta onu sui diritti dei bambini, sottolinea l’urgenza di misure concrete per proteggere i bambini dai rischi legati all’inquinamento ambientale e ai cambiamenti climatici, con un focus particolare sulle conseguenze per lo sviluppo neurocognitivo e fisico delle giovani generazioni.
La conferenza, organizzata dall’Associazione Medici per l’Ambiente (ISDE Italia), ha visto la partecipazione di figure di spicco nel campo della pediatria e della sanità pubblica. “I bambini sono il gruppo più vulnerabile alle conseguenze dell’inquinamento ambientale- hanno dichiarato la Dott.ssa Vitalia Murgia di ISDE e la Dott.ssa Laura Reali dell’Associazione Europea dei Pediatri ( ECPCP). Gli effetti delle sostanze tossiche come i PFAS, il piombo e i pesticidi sullo sviluppo neurologico sono devastanti e possono avere un impatto irreversibile sulla loro salute. Come medici pediatri, abbiamo il dovere di promuovere politiche che tutelino il loro futuro, riducendo al minimo l’esposizione a queste sostanze.”
Le evidenze scientifiche al centro dell’appello
Impatto dei cambiamenti climatici sulla salute infantile: Temperature crescenti ed eventi meteorologici estremi aggravano condizioni respiratorie e infettive, con effetti particolarmente severi nei bambini.
- Qualità dell’aria: L’inquinamento atmosferico (PM2.5, NO₂) aumenta i rischi di asma, disfunzioni cognitive e ritardi nello sviluppo. Il 90% dei bambini globalmente respira aria tossica ogni giorno (OMS).
- Contaminazione dell’acqua: Sostanze chimiche come i PFAS, i pesticidi e i metalli pesanti continuano a compromettere le risorse idriche, con conseguenze sullo sviluppo cognitivo e fisico.
- Sostanze neurotossiche: Piombo, mercurio e pesticidi sono associati a disturbi del neuro-sviluppo, inclusi ADHD e disturbi dello spettro autistico, con nessuna soglia di esposizione sicura identificata.
L’appello, rivolto ai partecipanti della COP29, sottolinea la necessità di interventi urgenti per proteggere la salute dei bambini. Tra le priorità indicate, vi è l’introduzione di regolamentazioni più rigorose per migliorare la qualità dell’aria e dell’acqua, elementi fondamentali per il benessere delle giovani generazioni. Viene inoltre richiesto un impegno concreto per limitare al minimo le emissioni di sostanze chimiche tossiche e per eliminare progressivamente le sostanze tossiche sul sistema neurologico, immunitario ed endocrino dai prodotti di consumo, riducendo così i rischi per lo sviluppo dei più piccoli.
Un’altra proposta chiave riguarda l’attuazione di politiche di resilienza climatica, con l’obiettivo di adattare le infrastrutture, come gli edifici scolastici, alle sfide poste dai cambiamenti climatici. Infine, si evidenzia l’importanza di finanziare programmi di screening precoce e promuovere la ricerca sugli effetti degli inquinanti sullo sviluppo neurocognitivo dei bambini, garantendo così strumenti più efficaci per prevenire e mitigare le conseguenze dell’inquinamento ambientale.
Roberto Romizi, presidente dell’ISDE Italia, ha dichiarato: “non possiamo più ignorare il crescente impatto ambientale sulla salute dei bambini. La COP29 è un’occasione unica per promuovere politiche globali che salvaguardino il loro futuro”.