COP29, Unicef: “l’inquinamento atmosferico secondo fattore di rischio per i bambini”

L'Unicef continua a lanciare l'allarme sulla necessità di interventi urgenti per tutelare la salute dei bambini e arginare i danni causati dai cambiamenti climatici e dall'inquinamento atmosferico
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Secondo l‘Unicef, l’inquinamento atmosferico è il secondo fattore di rischio di morte a livello globale per i bambini sotto i cinque anni, dopo la malnutrizione. L’agenzia delle Nazioni Unite ha rivelato che circa 1 miliardo di bambini, pari a quasi la metà dei 2,2 miliardi di bambini nel mondo, vive in uno dei 33 Paesi classificati come a “rischio estremamente elevato per i cambiamenti climatici. I dati, diffusi in occasione dell’apertura della COP29 a Baku, in Azerbaigian, mettono in luce l’urgenza di affrontare questa problematica crescente.

L’Unicef ha anche evidenziato che oltre 420.000 bambini stanno attualmente subendo gli effetti della siccità record nella regione amazzonica. Inoltre, 1 bambino su 5, ovvero 466 milioni di bambini, vive in aree che registrano almeno il doppio dei giorni di caldo estremo ogni anno rispetto a sessant’anni fa. Il caldo estremo ha conseguenze devastanti, tra cui un aumento delle nascite premature e della natimortalità. In particolare, la probabilità di natimortalità aumenta del 5% per ogni grado Celsius in più di temperatura.

L’Unicef continua a lanciare l’allarme sulla necessità di interventi urgenti per tutelare la salute dei bambini e arginare i danni causati dai cambiamenti climatici e dall’inquinamento atmosferico.

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