La Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici COP29, in programma dal 11 al 22 novembre 2024 a Baku, Azerbaigian, si preannuncia come un’importante occasione per affrontare la crisi climatica. Tuttavia, le recenti rivelazioni su un alto funzionario coinvolto nella conferenza sollevano interrogativi significativi sull’integrità del processo e sugli obiettivi di sostenibilità che essa rappresenta.
Il filmato segreto e il ruolo di Elnur Soltanov
Un’inchiesta condotta dalla BBC ha svelato un video riservato in cui Elnur Soltanov, amministratore delegato del team azero della COP29, discute di potenziali accordi sui combustibili fossili con un uomo che si presenta come un investitore. In questo incontro, Soltanov ha menzionato esplicitamente che “abbiamo molti giacimenti di gas che devono essere sviluppati“. Tali affermazioni destano preoccupazioni, poiché sembrano contraddire gli obiettivi principali della COP29, ovvero limitare l’uso dei combustibili fossili e promuovere soluzioni sostenibili.
Non solo Soltanov è l’amministratore delegato della COP29, ma ricopre anche la carica di vice ministro dell’energia dell’Azerbaigian e fa parte del consiglio di amministrazione di Socar, la compagnia petrolifera e del gas statale del paese. In questo contesto, le sue dichiarazioni e azioni possono apparire inadeguate e in contrasto con il ruolo che dovrebbe svolgere nel promuovere la lotta contro i cambiamenti climatici.
Critiche e ripercussioni sul processo COP
La situazione ha attirato l’attenzione di esperti e critici del processo COP. Un ex alto funzionario delle Nazioni Unite, coinvolto nei negoziati sul clima, ha descritto le azioni di Soltanov come “completamente inaccettabili” e un “tradimento” del processo COP. La COP29 dovrebbe concentrarsi su come limitare l’uso globale di combustibili fossili, non su come espandere la loro produzione.
La registrazione ha rivelato che durante l’incontro, Soltanov si è mostrato aperto a discussioni riguardanti gli accordi sui combustibili fossili. In una conversazione che ha dell’incredibile, ha affermato che “le porte dell’Azerbaigian sono aperte” e che chiunque, comprese le compagnie petrolifere e del gas, “potrebbe venire con soluzioni“. Un approccio che sembra contraddire l’intento della COP29 di avviare una transizione verso un futuro energetico più sostenibile.
Le dichiarazioni di Christiana Figueres
Christiana Figueres, ex segretaria esecutiva della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e architetto dell’accordo di Parigi, ha espresso la sua indignazione. Ha affermato che “fare accordi sui combustibili fossili è un tradimento” del processo COP, sottolineando che tali azioni sono “contrarie e vergognose” agli obiettivi della conferenza. Queste dichiarazioni evidenziano come le azioni di Soltanov possano minare la credibilità della COP29 e mettere in discussione l’imparzialità necessaria per il suo successo.
Il contesto economico dell’Azerbaigian
L’Azerbaigian ha una dipendenza significativa dalle sue risorse di petrolio e gas, che rappresentano circa la metà della sua economia e oltre il 90% delle sue esportazioni. Questo contesto crea ulteriori complessità nelle dinamiche delle discussioni sulla sostenibilità. La COP29 potrebbe rivelarsi un’opportunità per il governo azero di promuovere i propri interessi economici, piuttosto che affrontare le sfide globali dei cambiamenti climatici.
La registrazione svela anche un tentativo da parte della falsa società di investimento di Hong Kong, che si è avvicinata al team della COP29, di ottenere un incontro con Soltanov. Questo incontro avrebbe dovuto servire per discutere opportunità di sponsorizzazione in cambio di un accesso privilegiato al vertice. Tale pratica solleva interrogativi sulla trasparenza e sull’integrità dei processi di sponsorizzazione associati agli eventi della COP.
Gli standard di condotta dell’UNFCCC
La Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) stabilisce rigorosi standard di condotta per i funzionari coinvolti nella COP. Tali standard mirano a garantire che i rappresentanti agiscano senza pregiudizi e favoritismi, mantenendo un atteggiamento imparziale. L’inchiesta della BBC mette in evidenza come il comportamento di Soltanov possa violare questi principi fondamentali, minando la credibilità dell’intero processo COP.
L’ONU ha dichiarato di non poter commentare direttamente le rivelazioni, ma ha sottolineato che “gli stessi standard rigorosi” si applicano a tutti gli ospiti della conferenza. Questo pone un ulteriore interrogativo sull’efficacia del sistema di monitoraggio e sull’applicazione di questi principi, specialmente in un contesto così critico come la lotta contro i cambiamenti climatici.