Una nuova equazione permette di comprendere meglio il fenomeno dei fiumi atmosferici, regioni di vapore acqueo concentrato trasportato da forti venti, a volte chiamate anche “fiumi nel cielo”, permettendo così una migliore previsione degli eventi meteo estremi. È quanto emerge da uno studio guidato dall’Università di Chicago e pubblicato sulla rivista Nature Communications. Quando piogge torrenziali e forti venti colpiscono regioni costiere densamente popolate, intere città possono essere distrutte, ma governi e residenti possono prendere precauzioni con un preavviso sufficiente. Molte di queste inondazioni costiere sono causate dai “fiumi atmosferici”.
Lo studio
I meteorologi li monitorano, ma la capacità di prevedere esattamente come potrebbe comportarsi un fiume atmosferico in base alla sua fisica di base offrirebbe previsioni più precise. Nasce così questo nuovo lavoro guidato dall’autore principale Da Yang, Professore di scienze geofisiche presso l’Università di Chicago. Gli autori dello studio sperano che il loro nuovo modello di analisi migliori l’accuratezza delle previsioni dei fiumi atmosferici, offrendo un utile preavviso quanto all’incombere di eventi meteo estremi.
Secondo gli autori, la loro nuova equazione è efficace ed efficiente nel tracciare e monitorare i fiumi atmosferici ed ha il vantaggio di essere “un’equazione di governo intuitiva che può dirci cosa rende un fiume atmosferico più forte, cosa lo dissipa e cosa lo fa propagare verso est, in tempo reale”.
Il ruolo del cambiamento climatico
Prossimamente, il team di ricerca approfondirà il ruolo del cambiamento climatico nell’evoluzione dei fiumi atmosferici. “Sappiamo che con il cambiamento climatico, la quantità di vapore acqueo sta aumentando“, ha affermato Yang. “Supponendo che la circolazione non cambi molto, ci si può aspettare che il singolo fiume atmosferico possa rafforzarsi”.