Le eruzioni del Laki-Laki sono simili a quelle dello Stromboli: parla l’esperto

Il vulcano Lewotobi Laki-Laki alterna emissioni con fasi di stasi: l’eruzione potrebbe continuare per giorni
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Il vulcano Lewotobi Laki-Laki, nell’est dell’Indonesia, genera eruzioni molto simili a quelle dello Stromboli, con emissioni di materiali incandescenti alternate a fasi di stasi e che potrebbero andare avanti ancora per vari giorni. A spiegarlo è stato il vulcanologo Roberto Isaia, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). “Negli ultimi anni, il Lewotobi ha fatto registrare varie eruzioni, tra cui nel 2003, 2002 e 1999, tutte con dinamiche molto simili a quelle di questi giorni”, ha detto Isaia. Si tratta di uno dei due vulcani gemelli che formano il Lewotobi, l’altro è leggermente più alto ed è denominato Perempuan, che nelle ultime ore ha raggiunto un picco di attività che ha prodotto una colonna di ceneri alta circa 3000 metri e delle fontane di lava.

“Laki-Laki – ha aggiunto il vulcanologo italiano – ha un’attività di tipo esplosiva, simile a quella del nostro Stromboli, con emissioni di materiale incandescente e già da qualche giorno aveva fatto registrare attività con colonne eruttive di circa 1000 metri”.

I pericoli delle eruzioni del Lewotobi Laki-Laki

I pericoli maggiori sono dovuti alle ceneri che, ricadendo – ha aggiunto Isaia – si accumulano anche sui tetti provocando così alcuni crolli, soprattutto in costruzioni che raramente sono in cemento armato, dunque più vulnerabili al peso delle ceneri. Inoltre, se inalate, possono creare problemi alla respirazione. Altri pericoli arrivano dalle cosiddette bombe vulcaniche, veri e propri proiettili che possono essere emessi dalle fontane di lava e cadere su edifici, oppure sulla vegetazione provocando incendi, oppure ancora accumularsi sul fianco del vulcano portando a piccole colate laviche o frane simili a quelle che si vedono nella Sciara del Fuoco a Stromboli.

Cosa aspettarsi sull’eruzione

Già da alcuni giorni erano state interdette alcune aree ed è difficile ora fare previsioni sull’evoluzione dell’eruzione che pare destinata a durare almeno alcuni giorni. Sono attività parossistiche, con momenti di maggiore attività e altri di ricarica del magma, e al momento – ha concluso Isaia – non c’è nessun segno di regressione perché si continua a registrare attività sismica”.

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