Dalla natura alla medicina: il sistema di somministrazione ispirato ai cefalopodi

Se le fasi successive della ricerca confermeranno le aspettative, il sistema di somministrazione ispirato ai cefalopodi potrebbe rappresentare una svolta per la medicina moderna
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Un nuovo sistema di somministrazione di farmaci, ispirato ai meccanismi di propulsione dei cefalopodi come calamari e seppie, potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui vengono somministrati medicinali e vaccini. La scoperta, descritta questa settimana sulla prestigiosa rivista Nature, si presenta come una potenziale alternativa all’uso degli aghi, migliorando il comfort dei pazienti e risolvendo alcune problematiche legate allo smaltimento dei dispositivi medici.

Gli aghi: una soluzione necessaria ma non perfetta

Da decenni, gli aghi rappresentano una tecnologia imprescindibile per la somministrazione di farmaci. Sono utilizzati per iniettare vaccini, insulina, anticorpi monoclonali e numerose altre terapie salvavita. Tuttavia, questa metodologia non è priva di sfide. L’invasività delle iniezioni rappresenta un disagio fisico per molti pazienti, a cui si aggiungono le preoccupazioni psicologiche legate alla fobia degli aghi, una condizione più comune di quanto si pensi. Inoltre, lo smaltimento sicuro degli aghi usati è un problema rilevante per la sanità pubblica, con rischi di contaminazione biologica e spreco di risorse.

Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha cercato di superare queste limitazioni. Si è puntato su dispositivi innovativi come aghi robotici ingeribili e strumenti endoscopici avanzati. Tuttavia, anche queste soluzioni non hanno risolto completamente i problemi di invasività e costi, lasciando spazio all’esplorazione di metodi alternativi.

Il modello naturale: il segreto dei cefalopodi

Nel tentativo di sviluppare un sistema meno invasivo, il team di Giovanni Traverso, ricercatore di fama internazionale, ha trovato ispirazione nella natura. I cefalopodi, come calamari e seppie, sono noti per il loro straordinario meccanismo di propulsione: espellono getti d’acqua ad alta pressione per muoversi rapidamente e sfuggire ai predatori. Questa abilità è stata riprodotta in laboratorio per creare un innovativo sistema di somministrazione di farmaci, capace di raggiungere direttamente i tessuti bersaglio senza l’uso di aghi.

Il principio alla base del dispositivo è relativamente semplice ma ingegnoso. Un microgetto ad alta pressione, simile al getto d’inchiostro dei cefalopodi, viene utilizzato per rilasciare farmaci direttamente nei tessuti gastrointestinali. Il sistema è stato testato con successo su modelli animali di grandi dimensioni, dimostrando risultati paragonabili alle tradizionali iniezioni sottocutanee. Questo metodo, secondo gli esperti, potrebbe trovare applicazione in una vasta gamma di terapie, incluse quelle che richiedono una somministrazione mirata.

Una tecnologia versatile per il futuro della medicina

Una delle caratteristiche più promettenti del sistema sviluppato dal team di Traverso è la sua versatilità. I dispositivi possono essere integrati sia in endoscopi sia in capsule ingeribili, ampliando le possibilità di utilizzo in contesti clinici diversi. Ad esempio, una capsula ingeribile potrebbe somministrare farmaci in modo mirato a livello del tratto gastrointestinale, bypassando la necessità di un intervento diretto da parte di un operatore sanitario.

Questa tecnologia potrebbe anche migliorare l’adesione ai trattamenti. Molti pazienti, soprattutto quelli con patologie croniche che richiedono frequenti iniezioni, tendono a evitare o ritardare le terapie a causa del disagio fisico e psicologico associato agli aghi. Un metodo indolore e meno invasivo potrebbe ridurre significativamente questi problemi, aumentando la probabilità che i pazienti seguano le prescrizioni mediche.

Sfide e prospettive future

Nonostante i risultati incoraggianti, gli autori dello studio sottolineano che il sistema è ancora in fase di sviluppo. “Sono necessari ulteriori studi per perfezionare il meccanismo di getto e garantire la sicurezza e l’efficacia del dispositivo nell’uomo“, dichiarano i ricercatori. Le prime sperimentazioni umane saranno cruciali per valutare non solo la fattibilità tecnica del sistema, ma anche eventuali effetti collaterali o complicazioni.

Tra le questioni ancora aperte, vi è la necessità di ottimizzare la pressione del microgetto per garantire che il farmaco raggiunga i tessuti desiderati senza causare danni. Inoltre, sarà fondamentale assicurare che il dispositivo sia facilmente utilizzabile e accessibile, anche nei contesti sanitari con risorse limitate.

Un passo verso il futuro

Se le fasi successive della ricerca confermeranno le aspettative, il sistema di somministrazione ispirato ai cefalopodi potrebbe rappresentare una svolta per la medicina moderna. Un futuro in cui i farmaci vengono somministrati senza aghi, riducendo il disagio e aumentando l’efficacia, appare sempre più vicino.

Questa innovazione dimostra ancora una volta come la natura possa offrire soluzioni straordinarie alle sfide tecnologiche e mediche dell’uomo. Come i cefalopodi si muovono agilmente nei mari grazie ai loro getti d’acqua, così la medicina potrebbe muoversi verso un approccio più umano e accessibile alla cura delle malattie.

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