Fiducia in crisi: il mondo non crede agli scienziati del clima

"La pandemia da COVID-19 ha suscitato preoccupazione a livello globale per la caduta della fiducia nella scienza e negli scienziati, ma c'erano pochi dati sull'argomento"
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Un recente studio in preprint, riportato dalla rivista Science, mette in luce un aspetto preoccupante: a livello globale, il pubblico mostra meno fiducia negli scienziati del clima rispetto agli scienziati in generale. Questa tendenza, secondo gli autori, potrebbe compromettere le iniziative dei governi per evitare un riscaldamento globale catastrofico.

Ricerche precedenti avevano già evidenziato questa discrepanza negli Stati Uniti, ma il nuovo studio è il primo a confermare il fenomeno su scala internazionale. Viktoria Cologna, scienziata sociale ambientale presso il Collegium Helveticum/Swiss Institute for Advanced Study, ha spiegato: “La pandemia da COVID-19 ha suscitato preoccupazione a livello globale per la caduta della fiducia nella scienza e negli scienziati, ma c’erano pochi dati sull’argomento“.

Per approfondire, Cologna e il suo team hanno collaborato con ricercatori di 68 paesi, intervistando circa 70.000 persone. Ai partecipanti è stato chiesto di esprimere il loro livello di fiducia negli scienziati, le convinzioni sulla scienza, le opinioni politiche e il punto di vista sul cambiamento climatico, con un focus specifico sugli scienziati del clima.

I risultati del sondaggio: una fiducia altalenante

In media, gli intervistati hanno assegnato un punteggio di fiducia di 3,62 su una scala di cinque punti agli scienziati in generale. Tuttavia, il punteggio scendeva a 3,5 quando si trattava di scienziati del clima. Il divario era più marcato in paesi come la Bolivia, dove la fiducia negli scienziati raggiungeva 3,22, ma calava a 2,78 per gli scienziati del clima. Al contrario, in nazioni come l’Australia, la differenza era meno pronunciata: 3,91 per gli scienziati e 3,77 per gli scienziati del clima.

Nonostante ciò, Cologna invita alla cautela nell’interpretare questi dati. “La fiducia negli scienziati del clima potrebbe essere inferiore,” ha affermato, “ma non è bassa“. Il divario è stato riscontrato in 43 paesi, mentre in 19 paesi la fiducia era praticamente uguale per entrambe le categorie di scienziati. In sei paesi, tra cui la Cina, gli scienziati del clima risultavano persino più affidabili, con un punteggio di 4,14 rispetto al 3,67 degli scienziati in generale. Cologna ipotizza che questo dato rifletta “un forte sostegno governativo all’azione per il clima“.

Fattori politici e fiducia

Secondo i ricercatori, il miglior indicatore del divario di fiducia è legato alle convinzioni politiche: le persone con posizioni più conservatrici o di destra tendevano a fidarsi meno degli scienziati del clima rispetto agli scienziati in generale.

Lo studio offre uno sguardo globale su un fenomeno complesso, sottolineando come la fiducia nel sapere scientifico non sia uniforme e come possa essere influenzata da fattori culturali e politici. Questa consapevolezza potrebbe rivelarsi cruciale per progettare campagne di comunicazione scientifica più efficaci, mirate a rafforzare la fiducia nella scienza e ad affrontare il cambiamento climatico con maggiore coesione globale.

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