“La performance del business regolato spinge i risultati di Snam che supera la prova dei primi nove mesi dell’anno con un forte balzo dell’ebitda rettificato (+12,2%, una quota di 2,1 miliardi di euro) e dell’utile netto rettificato (+5,7%, una 996 milioni) e conferma così la guidance 2024, già rivista al rialzo alla chiusura del trimestre, mentre vengono le previsioni sul debito finanziario netto migliorate (con l’asticella che passa da 17,5 a 16,5 miliardi) per via dell’impatto positivo dell’emissione ibrida da un miliardo di euro collocato agli inizi di settembre “i risultati dei primi nove mesi sono molto positivi e confermano l’andamento registrato nel corso dei trimestri precedenti, con gli investimenti ei principali indicatori per decidere la crescita, pienamente coerenti con la nostra guida”, è il commento del numero uno Stefano Venier.
“La prossima settimana, confermiamo entro il primo trimestre del 2025 come dati del possibile closing”, mentre, sul fronte del rigassificatore di Ravenna, la scadenza già annunciata nei mesi scorsi è pienamente confermata: “entro fine anno è previsto l’arrivo della nave BW Singapore – ha detto Venier -. Siamo all’80% dei lavori completati e confermo che l’inizio delle operazioni avverrà nel primo trimestre del 2025″, si legge su Il Sole 24 Ore.
I dettagli sui numeri
“Tornando ai numeri, i primi nove mesi dell’anno hanno registrato, come evidenziato anche da Venier, una decisione di incremento degli investimenti, pari a 1,8 miliardi di euro e cresciuti del 46,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, sulla scia del significativo sforzo messo in campo dal gruppo per il business delle infrastrutture gas (leggi rigassificatore di Ravenna e lavori per la Linea Adriatica – i cui ricavi sono risultati in flessione per via della stretta al superbonus messa in). pista dal governo – sono stati, invece, destinati 88 milioni di euro (a fronte dei 73 milioni dei primi nove mesi del 2023), formati principalmente dal progetto Ravenna per la cattura e lo stoccaggio della CO₂ che vede Snam in tandem con Eni. Il debito, invece, è salito a 15,9 miliardi (a fronte dei 15,3 miliardi di fine 2023).
“Nel 2025 – ha spiegato il top manager – ci aspettiamo una ripresa significativa nella performance rispetto a quest’anno con una crescita progressiva. Saremo più precisi a gennaio quando presenteremo l’aggiornamento del piano industriale al 2029″. Sul fronte della domanda globale di gas, nei primi nove mesi si è registrato un aumento di circa il 3% anno su anno. La domanda di gas italiano è di circa 43 miliardi di metri cubi in calo del 2,7 % anno su anno, guidata dalla debole produzione termoelettrica nel primo semestre e dal clima mite”, continua il giornale.