Il 2023 è stato un anno record per lo scioglimento dei ghiacci a livello globale, con la Svezia che ha registrato il picco di scioglimento più elevato in 80 anni di rilevazioni. Questo fenomeno ha avuto un impatto anche in Asia, dove i ghiacciai hanno subito un rapido deterioramento. Le nevicate estremamente scarse, unite a temperature estive insolitamente elevate, hanno continuato a danneggiare i ghiacciai nel 2024, sollevando preoccupazioni crescenti per la gestione delle risorse idriche in Asia meridionale. Nel frattempo, il Venezuela ha perso il suo ultimo ghiacciaio, Humboldt, e il Puncak Jaya in Indonesia, noto come il “ghiacciaio dell’eternità“, è destinato a sciogliersi nei prossimi due anni, segnando la fine dell’ultimo ghiacciaio tropicale.
Questi e altri dati emergono dal rapporto 2024 sull’état de la cryosphère dell’International Cryosphere Climate Initiative (ICCI), presentato oggi durante la COP29. Il rapporto fornisce una fotografia drammatica dello stato dei ghiacciai a livello globale, confermando il trend di rapido scioglimento.
L’Italia e le Alpi sotto osservazione
Anche l’Italia è protagonista di questo allarmante scenario. Secondo il report, almeno un terzo dei ghiacciai delle Alpi europee andrà perso entro il 2050, anche in assenza di un ulteriore aumento delle temperature globali. Gli esperti sottolineano l’urgenza di intervenire per ridurre le emissioni di gas serra e prevenire danni ancora maggiori.
Scioglimento delle calotte glaciali e rischi per l’Europa
Il rapporto annuale sui ghiacciai mette in guardia anche sui costi devastanti che deriverebbero da un ulteriore ritardo nelle politiche climatiche globali. Per la prima volta, infatti, il rapporto segnala un crescente consenso scientifico riguardo agli effetti potenzialmente catastrofici del riscaldamento globale, tra cui il rallentamento delle correnti oceaniche causato dallo scioglimento delle calotte glaciali della Groenlandia e dell’Antartide. Questo fenomeno potrebbe portare a un innalzamento del livello del mare, con gravi conseguenze per la costa orientale degli Stati Uniti e per il clima dell’Europa settentrionale, che potrebbe diventare molto più fredda.
Allerta in tutto il mondo
Anche le Ande sono nel mirino: circa 5.500 ghiacciai hanno ormai perso il 25% della loro superficie ghiacciata. In particolare, i ghiacciai tropicali delle Ande si stanno sciogliendo dieci volte più velocemente rispetto alla media globale. Questo fenomeno mette a rischio milioni di persone, con almeno dieci milioni di individui attualmente esposti al rischio di inondazioni devastanti provocate dallo scioglimento dei ghiacciai, in particolare in Alaska, Asia montana e Islanda.
Il rapporto sollecita azioni urgenti per fermare il deterioramento dei ghiacciai e proteggere le risorse idriche vitali per miliardi di persone in tutto il mondo.