Il Giappone ha annunciato un investimento di 61 miliardi di euro in intelligenza artificiale (IA) e semiconduttori entro il 2030, con l’obiettivo di recuperare il suo status di potenza tecnologica e prepararsi a una possibile crisi taiwanese. Il governo giapponese dovrà approvare un piano di 10mila miliardi di yen per sostenere il progetto Rapidus, volto alla produzione di semiconduttori avanzati. Inoltre, SoftBank ha dichiarato l’intenzione di sviluppare un supercomputer utilizzando i chip Nvidia e creare una “rete AI” di mini-data center in Giappone per migliorare l’efficienza nelle fabbriche e nel settore dei veicoli autonomi. Le aziende statunitensi Microsoft, Amazon e Google hanno già programmato investimenti nell’IA in Giappone nel 2024.
Questo rinnovato interesse per il Giappone arriva dopo che il Paese, che dominava la tecnologia negli anni ’80, ha visto passare molte innovazioni, in particolare nell’IA, come spettatore. Tuttavia, nonostante il rinnovato impegno tecnologico il Giappone dovrà affrontare sfide più urgenti, come la crescita economica lenta, il declino demografico e le tensioni geopolitiche nella regione asiatica.