Il reattore numero 2 della centrale nucleare di Onagawa, situata nella prefettura di Miyagi, Giappone, è stato fermato per controlli appena 6 giorni dopo la riattivazione, che aveva segnato la prima ripartenza di un reattore nella regione colpita dal disastro di Fukushima del 2011. Questo reattore, gestito dalla Tohoku Electric Power, è il primo del tipo a “bollitore d’acqua” a riprendere le operazioni dopo il disastro. L’impianto aveva ottenuto l’autorizzazione locale nel 2020, dopo aver superato severi controlli di sicurezza introdotti in seguito alla crisi di Fukushima. Negli ultimi anni, sono stati realizzati significativi miglioramenti strutturali, tra cui un muro di contenimento alto 29 metri e un potenziamento della resistenza sismica.
Dopo il terremoto-tsunami del 2011, che causò un blackout nucleare nel Paese, il Giappone ha imposto una vita operativa di 40 anni per i reattori, evitando la costruzione di nuove strutture. Tuttavia, la recente crisi energetica globale ha portato il governo a riconsiderare queste politiche, permettendo il riavvio di reattori più vecchi purché siano effettuati adeguati interventi di sicurezza. Attualmente, secondo l’Autorità di regolamentazione nucleare giapponese, il Giappone ha 26 reattori chiusi, 23 disattivati temporaneamente e 10 operativi.