Nel mondo dell’astronomia, poche scoperte sono realmente isolate: la conoscenza si costruisce grazie a un tessuto complesso di osservazioni, studi e collaborazioni che attraversano continenti e discipline. Un esempio straordinario di questo processo scientifico è l’evoluzione della ricerca sulla gigante rossa MaCoMP_V1 e il suo ruolo nella recente caratterizzazione di una nuova stella variabile, scoperta da astronomi spagnoli nella costellazione di Perseo. Questo intreccio di scoperte e analisi dimostra quanto sia fondamentale l’integrazione delle conoscenze nel campo dell’astrofisica.
Il progetto MaCoMP_V1: uno sguardo nella costellazione di Cefeo
Nel 2022, Giuseppe Conzo, assieme ai colleghi Mara Moriconi e Paolo Giangreco Marotta, ha intrapreso uno studio dettagliato di una stella gigante rossa nella costellazione di Cefeo, a circa 7000 anni luce da noi. La stella, denominata MaCoMP_V1, rappresenta un esempio peculiare di stella variabile semiregolare (SRS), una categoria di stelle caratterizzata da pulsazioni di ampiezza e periodo non del tutto regolari. La sua scoperta e analisi iniziale sono state condotte utilizzando dati fotometrici provenienti da diverse fonti, tra cui le survey ASAS-SN e ZTF, oltre a osservazioni specifiche condotte dai ricercatori italiani.
Le coordinate precise della stella, RA (J2000) 22:49:05:49 e DEC (J2000) +57:52:41:6, l’hanno resa facilmente individuabile e accessibile per ulteriori studi. La trasformata di Fourier, una tecnica matematica utilizzata per analizzare la variabilità, ha permesso di determinare con precisione il periodo delle pulsazioni, fissato a P=24,751±0,062 giorni. Questi dati, raccolti e analizzati, hanno portato alla creazione di una curva di luce ben definita, essenziale per la caratterizzazione delle proprietà fisiche della stella.
Parametri fisici di MaCoMP_V1: massa, raggio e temperatura
MaCoMP_V1 è risultata avere una massa pari a 4,97±0,38 masse solari e un raggio di circa 40,5±6,7 raggi solari, collocandola nella categoria delle giganti rosse avanzate. La sua temperatura effettiva, stimata attraverso l’analisi del catalogo Gaia, è risultata essere 4500±135 K. Questi valori sono tipici delle giganti rosse nella fase di evoluzione caratterizzata da un’espansione significativa del raggio e da una diminuzione della temperatura superficiale.
Lo studio si è avvalso anche del modello del limite di Schoenberg-Chandrasekhar per interpretare il futuro della stella. Questo modello descrive il punto in cui una stella massiva, dopo aver esaurito l’idrogeno nel nucleo, non può più sostenere la pressione di degenerazione degli elettroni, indicando l’inizio di una fase di instabilità strutturale. Questo scenario suggerisce che MaCoMP_V1 si avvicina a una fase evolutiva in cui potrebbe diventare una stella variabile ancora più instabile o persino esplodere in una supernova, un evento cataclismatico ma relativamente raro per le stelle di questa categoria.
La scoperta di una nuova variabile Delta Scuti: una connessione transnazionale
Nel 2024, un team di astronomi spagnoli, capitanato da Juan-Luis González Carballo, ha annunciato la scoperta di una nuova stella variabile nella costellazione di Perseo. La stella, inizialmente identificata come una sospetta variabile nel catalogo ZTF, è stata ulteriormente studiata grazie ai dati provenienti dalle survey ASAS-SN e da nuove osservazioni effettuate presso gli osservatori Cerro del Viento in Spagna e Flarestar Observatory a Malta.
Questa nuova variabile, ora denominata GSC 03319-01926, si è rivelata essere una stella di tipo Delta Scuti. Le stelle Delta Scuti sono note per le loro pulsazioni rapide, con periodi che variano da meno di un’ora a pochi giorni, rendendole tra le variabili pulsanti più studiate. Queste stelle si trovano spesso nella fase di sequenza principale o di gigante iniziale e sono caratterizzate da oscillazioni che forniscono indicazioni cruciali sulla loro struttura interna.
Gli astronomi spagnoli hanno utilizzato le tecniche sviluppate dallo studio italiano di MaCoMP_V1 per caratterizzare GSC 03319-01926. L’analisi delle pulsazioni e l’interpretazione evolutiva della stella Delta Scuti sono state notevolmente migliorate grazie ai metodi utilizzati per la curva di luce e per la determinazione dei parametri fisici di MaCoMP_V1. La connessione tra queste due ricerche, apparentemente distanti, sottolinea come la metodologia e i dati condivisi possano accelerare la comprensione dell’evoluzione stellare.
Collaborazione e impatto: il valore della sinergia scientifica
Il caso di MaCoMP_V1 e GSC 03319-01926 mette in luce il valore delle collaborazioni internazionali e multidisciplinari in astronomia. La possibilità di combinare osservazioni da diverse parti del mondo, utilizzando risorse e competenze condivise, permette di ottenere una visione più completa delle dinamiche stellari. Gli astronomi italiani e spagnoli, pur partendo da progetti diversi, sono riusciti a connettere le loro ricerche in modo tale da caratterizzare con precisione entrambe le stelle.
La variabile Delta Scuti di Perseo, grazie ai metodi utilizzati per MaCoMP_V1, è stata inclusa nel database AAVSO come una nuova aggiunta significativa, dimostrando come le tecniche di analisi possano essere applicate con successo a diverse classi di stelle. Questo risultato non solo migliora la nostra comprensione di questi oggetti celesti, ma fornisce anche un framework per future ricerche su altre variabili semiregolari e pulsanti.
Implicazioni per l’astrofisica e le future ricerche
Lo studio di MaCoMP_V1 e la sua applicazione nella caratterizzazione della variabile di Perseo sono un esempio di come la ricerca astronomica moderna si stia muovendo verso un approccio sempre più integrato e globale. La comprensione delle stelle giganti rosse e delle variabili Delta Scuti offre importanti spunti sull’evoluzione delle stelle e sulle dinamiche che portano a fenomeni spettacolari come le esplosioni di supernovae.
In futuro, il monitoraggio continuo di MaCoMP_V1 permetterà agli astronomi di seguire in tempo reale l’evoluzione di una gigante rossa, raccogliendo dati preziosi per affinare i modelli teorici. Allo stesso tempo, l’osservazione delle stelle Delta Scuti, note per le loro pulsazioni rapide e regolari, offrirà ulteriori informazioni sulla fisica delle stelle nella fase di sequenza principale.
Questa collaborazione rappresenta un esempio tangibile di come la condivisione delle risorse e delle conoscenze possa accelerare il progresso scientifico. Grazie al contributo di astronomi italiani e spagnoli, la comunità scientifica ha ora accesso a nuove informazioni che arricchiscono il nostro quadro dell’universo e della vita delle stelle.