Ogni anno, le alluvioni causano tragedie, sfollamenti e ingenti danni economici in molte regioni del mondo. In un contesto di crescente preoccupazione per l’impatto dei disastri naturali, Google Research ha annunciato di aver sviluppato nuove tecnologie di previsione per migliorare la gestione delle alluvioni.
“Per aiutare i governi, le ONG, le organizzazioni globali e le comunità vulnerabili ad agire“, il team di Google Research ha lavorato “a una ricerca rivoluzionaria sull’intelligenza artificiale per fornire informazioni accurate sulle inondazioni e rafforzare la resilienza al clima“. L’iniziativa, spiegano da Mountain View, mira a mettere a disposizione dei decisori e delle comunità locali strumenti avanzati per la prevenzione e la gestione degli eventi alluvionali.
Nel suo post sul blog ufficiale, Google Research sottolinea i progressi fatti: “Il nostro team di Google Research ha sperimentato modelli scalabili di previsione delle inondazioni globali, pubblicati su Nature, che forniscono dati quasi in tempo reale alle organizzazioni umanitarie e alle comunità di tutto il mondo“. Questo approccio innovativo mira a potenziare le capacità di risposta alle emergenze, facendo affidamento sulla potenza dell’intelligenza artificiale per migliorare la previsione e la tempestività delle informazioni.
In linea con la sua missione di rendere le previsioni delle alluvioni più accessibili a livello globale, Google ha annunciato una serie di importanti ampliamenti. “Abbiamo esteso la copertura del modello di previsione delle inondazioni fluviali alimentato dall’intelligenza artificiale a 100 Paesi (da 80) in aree in cui vivono 700 milioni di persone (da 460 milioni)“, afferma Google. Questo incremento significativo nella copertura geografica garantirà che più comunità siano preparate ad affrontare il rischio di alluvioni.
Inoltre, è stato sviluppato un nuovo modello di previsione, che “si basa sul nostro modello rivoluzionario“, in grado di fornire previsioni più precise con un anticipo di sette giorni, rispetto ai cinque giorni del modello precedente. Con queste innovazioni, Google Research prevede di migliorare significativamente la capacità di prevenzione e intervento in caso di emergenza.
Google renderà inoltre disponibili le previsioni attraverso “un’API di prossima uscita” e il set di dati Google Runoff Reanalysis & Reforecast (GRRR). “A ricercatori ed esperti verrà fornita una copertura più ampia – basata su ‘misuratori virtuali’ per le località in cui i dati sono scarsi – tramite un’API di prossima uscita, il dataset GRRR e un nuovo livello di dati per esperti su Flood Hub con quasi 250.000 punti di previsione del nostro modello di previsione delle inondazioni, distribuiti su 150 Paesi“, aggiungono i responsabili del progetto.
Inoltre, Google metterà a disposizione “i dataset storici del nostro modello di previsione delle alluvioni, per aiutare i ricercatori a comprendere e potenzialmente ridurre l’impatto di alluvioni devastanti“. Secondo Google Research, queste espansioni avranno un impatto significativo sulla comunità globale, portando “più informazioni sulle inondazioni fluviali a milioni di persone in tutto il mondo e più dati a ricercatori e partner”.
Con queste nuove risorse, Google si propone di rafforzare la capacità di resilienza delle comunità vulnerabili, fornendo gli strumenti necessari per gestire e mitigare gli effetti delle alluvioni su larga scala.