Impianti eolici, fotovoltaici e agri-voltaici, in Molise 130 progetti: c’è un allarme 

Allarme Slow-Food Basso Molise e Aiab, 32 solo in area frentana: la situazione sugli impianti in Molise
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Larino insieme a Montorio nei Frentani, Ururi, San Martino in Pensilis, Guglionesi, Palata e Casacalenda, è interessata da 32 progetti di impianti eolici, fotovoltaici e agri-voltaici, per un totale di circa 1,75 GW, in procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (via) ministeriale. Se si considera l’intero Molise, in istruttoria ci sono complessivamente 130 progetti tra eolico e fotovoltaico, parte in procedura di Via al Ministero e altri in Regione Molise, per un totale di 5500 MW a fronte dei 1003 MW che il Decreto del 21 giugno 2024 (“Disciplina per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili”) assegna al Molise come obiettivo per il 2030. Lo denunciano Slow-Food Basso Molise e Aiab Molise Aps che lavora a tutela dell’agricoltura biologica in regione.

Le due realtà associative chiedono una seria programmazione e pianificazione da parte degli enti regionali e nazionali. Una richiesta, in particolare, in procedura semplificata, sta interessando Larino e, precisamente, i terreni pianeggianti e irrigui situati di fronte alla stazione di Ururi-Rotello. “Tre ettari – fanno sapere Slow-Food Basso Molise e Aiab Molise – che dovrebbero ospitare un impianto Bess (Battery Energy Storage System) con 128 container batteria per una potenza di 60MW, che serviranno per stoccare l’energia prodotta dagli impianti di energia rinnovabile nei periodi in cui la rete è satura a causa della ridotta richiesta. Un procedimento e un precedente che potrebbe aprire la strada a numerosi altri impianti Bess che andrebbero a posizionarsi nelle immediate vicinanze della centrale Turbogas e invadere, insieme agli impianti per la produzione di energia, i terreni più fertili del Basso Molise”.

Gli impianti Bess

Gli impianti Bess sono, attualmente, secondo quanto denunciato dalle due associazioni, “nella loro prima fase di realizzazione con una tecnologia di cui non si conoscono ancora bene i limiti e le criticità, soprattutto in tema di sicurezza. Potrebbero essere vere e proprie bombe pronte a esplodere, come dimostrano i numerosi incidenti in Corea del Sud, Australia e Arizona. Negli Stati Uniti gli incendi in questi sistemi di accumulo sono all’ordine del giorno. Chi amministra – dichiarano Slow-Food Basso Molise e Aiab Molise – è più intento a fare passerelle e annunci, invece di interessarsi del problema che potrebbe minare, per sempre, il futuro di questa regione”.

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