È salito a 10 il numero di vittime dell’eruzione del vulcano Lewotobi Laki-Laki, situato nell’Indonesia orientale, sull’isola di Flores. L’eruzione, iniziata durante la notte tra domenica e lunedì, ha colpito vari villaggi, causando danni ingenti e spingendo le autorità ad alzare il livello di allerta al massimo.
Secondo Abdul Muhari, portavoce dell’Agenzia nazionale per la gestione dei disastri (BNPB), il numero delle vittime è aumentato rapidamente, confermando anche che l’attività vulcanica non accenna a diminuire. Le autorità locali hanno confermato che i villaggi situati nel raggio di circa 4 km dal cratere sono stati pesantemente danneggiati da lava, cenere e rocce incandescenti.
Oltre alle perdite umane, si contano gravi danni materiali: 7 villaggi risultano colpiti dalle colate laviche e alcuni insediamenti sono stati avvolti dalle fiamme. La popolazione locale e i turisti sono stati invitati a non avvicinarsi al vulcano per almeno 7 km, a causa della forte attività esplosiva e del rischio di nuove colate laviche, esacerbate dalla pioggia.
Il Centro di vulcanologia e mitigazione dei rischi geologici indonesiano ha rilasciato un avviso urgente, segnalando un ulteriore aumento dell’attività del vulcano. I residenti sono stati anche invitati a utilizzare maschere per proteggersi dalla cenere vulcanica dispersa nell’aria, i cui effetti possono essere dannosi per la salute respiratoria.
Il vulcano Lewotobi Laki-Laki è noto per la sua intensa attività eruttiva. Già lo scorso gennaio, una serie di eruzioni aveva costretto le autorità a procedere all’evacuazione di almeno 2mila persone e a innalzare il livello di allerta al massimo. Gli abitanti dell’isola di Flores conoscono bene la minaccia rappresentata dal vulcano, ma il ripetersi di eventi così intensi continua a mettere a dura prova le capacità di risposta e resilienza delle comunità locali.