Utqiaġvik, una piccola comunità situata nell’estremo Nord dell’Alaska, vive ogni anno un fenomeno straordinario e affascinante: la notte polare. A partire dal 18 novembre, il Sole tramonta sotto l’orizzonte e non risorge per 66 giorni, lasciando la città immersa in un’oscurità continua fino al 23 gennaio. Questo periodo di buio perenne è una diretta conseguenza della posizione geografica di Utqiaġvik, che si trova oltre il Circolo Polare Artico.
Il fenomeno della notte polare
La notte polare si verifica nelle regioni artiche e antartiche a causa dell’inclinazione dell’asse terrestre. Durante l’inverno, l’emisfero settentrionale si inclina lontano dal Sole, e nelle aree più vicine al Polo Nord, il Sole non riesce a superare l’orizzonte neanche durante le ore centrali della giornata. Questo significa che Utqiaġvik, a circa 71° di latitudine Nord, vive settimane intere senza vedere il Sole.
Nonostante ciò, il buio non è totale. La luce crepuscolare, un lieve bagliore che deriva dal sole situato appena sotto l’orizzonte, illumina l’orizzonte per alcune ore al giorno, donando alla città un’atmosfera surreale. Questo effetto è amplificato dalla riflessione della neve e del ghiaccio, che coprono la regione durante i rigidi mesi invernali.
Le caratteristiche di Utqiaġvik
Utqiaġvik, conosciuta fino al 2016 come Barrow, è la città più settentrionale degli Stati Uniti. Circondata dall’Oceano Artico, è caratterizzata da un paesaggio tundrico e un clima estremo, con temperature invernali che spesso scendono sotto i -30°C. Gli abitanti, in gran parte Inuit, hanno imparato a vivere in armonia con l’ambiente circostante, facendo affidamento su risorse locali come la caccia alle balene e la pesca.
La comunità affronta il lungo periodo di buio con attività culturali, eventi sociali e il supporto reciproco. La resilienza degli abitanti è ammirabile, e il buio stesso diventa un momento di riflessione e connessione.
Scienza e cultura
Oltre a essere un fenomeno astronomico affascinante, la notte polare ha un impatto significativo sul ciclo circadiano degli abitanti. L’assenza di luce solare può influenzare l’umore e la salute, portando a condizioni come il disturbo affettivo stagionale (SAD). Tuttavia, la comunità si adatta grazie a soluzioni come l’illuminazione artificiale mirata e l’uso di integratori di vitamina D.
Utqiaġvik rappresenta un esempio unico di adattamento umano in un ambiente estremo, ricordandoci la straordinaria resilienza delle popolazioni artiche.