L’Iran ha iniziato ad applicare blackout a rotazione in tutto il paese mentre la repubblica islamica lotta contro la carenza di gas naturale prima dell’inverno. Lo riporta il Financial Times specificando che a Teheran, la capitale con 9,5 milioni di abitanti, saranno applicate interruzioni giornaliere di due ore da lunedì e interesseranno case e aziende, come hanno riferito i media locali. Anche diverse province sono state colpite dalle interruzioni di corrente domenica. L’Iran sta soffrendo una crisi di approvvigionamento energetico nonostante abbia la terza più grande riserva di petrolio al mondo e la seconda più grande riserva di gas naturale. Anni di sottoinvestimenti nella produzione di elettricità e scarsa manutenzione delle infrastrutture esistenti hanno causato ricorrenti blackout durante l’estate, quando le temperature più elevate hanno portato a un aumento dell’uso dell’aria condizionata.
Le interruzioni di corrente seguono anche una decisione di vietare il mazut, un olio combustibile altamente inquinante, in tre centrali elettriche ad Arak, Isfahan e Karaj. L’alternativa al gas naturale ha contribuito ad alti livelli di inquinamento atmosferico in Iran. “Interrompendo la combustione di mazut in tre centrali termiche, il governo è tenuto a implementare blackout programmati in tutto il paese”, ha affermato Shina Ansari, vicepresidente e capo del dipartimento dell’ambiente, riportato dal Ft. “Questo è un passo prezioso verso la riduzione dei rischi per la salute associati all’inquinamento atmosferico“. Con il calo delle temperature in inverno, la fornitura di gas naturale dell’Iran non è sufficiente a soddisfare la crescente domanda, quindi le sue centrali elettriche sono costrette a fare affidamento sul mazut come materia prima.
La situazione in inverno
Gli esperti – scrive ancora il Financial Times – stimano che il paese affronterà una carenza di gas naturale di almeno 260 milioni di metri cubi al giorno questo inverno. È in trattative per aumentare le importazioni dal vicino Turkmenistan. La crisi energetica dell’Iran è esacerbata dalle sanzioni al suo programma nucleare. Da quando è entrato in carica a luglio, il presidente Masoud Pezeshkian ha lasciato la porta aperta ai colloqui con gli Stati Uniti e altri paesi occidentali nella speranza di ottenere un po’ di sollievo dalle sanzioni.