La ISS a rischio? La NASA teme il peggio, ma la Russia minimizza

La Stazione Spaziale Internazionale sta perdendo aria da 5 anni: disaccordo tra NASA e Roscosmos su come risolvere il problema
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La Stazione Spaziale Internazionale (ISS) sta affrontando una perdita d’aria che dura ormai da 5 anni, ma le agenzie spaziali coinvolte, NASA e Roscosmos, non sono d’accordo sulle cause, sul rischio e sulle possibili soluzioni. La divergenza  è emersa durante un incontro pubblico del comitato consultivo della ISS, svoltosi il 13 novembre, che ha portato alla luce preoccupazioni contrastanti sulla sicurezza della Stazione orbitante.

Un problema persistente

La perdita d’aria, che ha origine nel modulo russo PrK, è stata rilevata per la prima volta nel 2019. Sebbene sia stato riscontrato un temporaneo aumento del tasso di perdita all’inizio del 2024, gli esperti della NASA hanno sottolineato che la sicurezza dell’equipaggio della ISS non è a rischio. Tuttavia, in un audit pubblicato a settembre, l’Ufficio del Revisore Generale della NASA ha identificato la perdita come il rischio principale per la sicurezza della Stazione Spaziale. A causa dell’età della ISS, che risale al 1998, problematiche di questo tipo sono inevitabili, ma continuano a sollevare interrogativi sulle sue condizioni strutturali.

Disaccordo NASA-Roscosmos

Durante l’incontro, Bob Cabana, presidente del comitato consultivo ed ex astronauta, ha spiegato che NASA e Roscosmos non condividono la stessa visione sulla gravità del problema. Mentre la NASA esprime preoccupazioni circa l’integrità strutturale del modulo PrK e il rischio di un possibile incidente, Roscosmos non ritiene realistico un evento di grave portata. Il governo russo attribuisce le crepe al “ciclo ad alta frequenza” causato dalle micro-vibrazioni, che si verificano a causa dei cambiamenti termici e della flessione dei materiali metallici durante l’orbita della Stazione.

Al contrario, la NASA suggerisce che le cause siano multiple, comprendendo sollecitazioni meccaniche, stress residui, proprietà dei materiali e l’esposizione ambientale alle condizioni spaziali. Questo disaccordo sulla causa principale della perdita ha portato a una differenza di opinioni anche sulla sicurezza delle operazioni future.

La soluzione temporanea e il futuro della collaborazione

Al momento, la soluzione adottata per mitigare il rischio è di mantenere chiusa la porta che separa il lato statunitense da quello russo della ISS, in attesa che proseguano le indagini. Cabana ha sottolineato che, sebbene le 2 agenzie continueranno a incontrarsi per cercare un “comprensione comune” riguardo all’integrità strutturale, non è stato fornito un calendario preciso per una risoluzione definitiva del problema. Inoltre, esperti accademici e del settore saranno coinvolti nelle discussioni future.

Nonostante le differenze, la NASA e Roscosmos restano partner principali nella gestione della ISS. Tuttavia, la guerra in Ucraina ha complicato ulteriormente i rapporti internazionali, con la Russia che ha annunciato la sua intenzione di lasciare la ISS nel 2028, mentre gli altri partner sono impegnati a prolungare la collaborazione fino al 2030.

La crisi sulla ISS rappresenta non solo una sfida tecnica, ma anche una riflessione sull’evoluzione delle collaborazioni spaziali internazionali, che potrebbero subire trasformazioni significative nei prossimi anni.

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