Uno studio condotto dallo University College London e pubblicato su Scientific Reports rivela che fattori socioeconomici come istruzione, reddito e occupazione influenzano il rischio di deterioramento cognitivo e demenza negli anziani e le possibilità di recupero. Seguendo 8.442 persone over 50 in Inghilterra per dieci anni, il team di Dorina Cadar ha raccolto dati socioeconomici e monitorato il deficit cognitivo tramite questionari, test medici e sintomi riportati.
I risultati mostrano che individui provenienti da contesti socioeconomici favorevoli hanno il 43% in meno di probabilità di sviluppare deterioramento cognitivo, soprattutto se in possesso di un’istruzione post-secondaria. Inoltre, chi ha maggiori risorse economiche ha il 26% di rischio in meno di deficit cognitivi e una probabilità di miglioramento del 56% più elevata rispetto a chi è economicamente svantaggiato.
I ricercatori ipotizzano che un’istruzione avanzata e un lavoro stimolante possano creare una “riserva cerebrale” più forte, mentre migliori risorse economiche garantiscono accesso a cure sanitarie e servizi di prevenzione. Lo studio sottolinea l’importanza dei fattori socioeconomici nella qualità della vita e nella riduzione dell’onere del deterioramento cognitivo per famiglie e sistemi sanitari.