Un nuovo studio rivela che per quasi il 90% degli italiani, la sostenibilità non è più considerata un tema esclusivamente ambientale. Infatti, il 79% degli intervistati afferma che essa è connessa alla qualità della vita. La ricerca, che ha analizzato il comportamento dei consumatori, mostra che otto italiani su dieci prendono in considerazione questo aspetto durante gli acquisti. Tuttavia, emerge anche un dato preoccupante: il 61% della popolazione manifesta una certa sfiducia, rassegnandosi all’idea che la lotta contro il cambiamento climatico sarà un’impresa vana. La consapevolezza che le azioni individuali possano non essere sufficienti è in crescita, insieme al scetticismo riguardo alla diffusione delle pratiche di economia circolare, particolarmente pronunciato tra le generazioni più giovani.
Queste informazioni provengono dal primo “Osservatorio Partecipativo su Economia Circolare, Impatto sulle Comunità locali e territori“, presentato oggi da Nespresso Italia in collaborazione con l’Istituto di ricerca SWG. “Da sempre, intendiamo la sostenibilità come cura al centro di ogni nostra scelta, cura che vogliamo generi valore condiviso e impatti positivi per le persone e il territorio,” ha dichiarato Thomas Reuter, Direttore Generale di Nespresso Italiana. “Oggi con l’Osservatorio, annunciamo un cambio di passo: vogliamo ascoltare ancora di più le voci italiane, anche delle generazioni più giovani, per capire come possiamo migliorare, non solo come azienda, ma come partner delle comunità in cui operiamo, con uno sguardo rivolto al futuro per creare un percorso condiviso per l’Italia e con l’Italia.”
Il progetto, ispirato dal programma “Nespresso per l’Italia” e dall’esperienza consolidata nelle pratiche di riciclo e circolarità, è stato concepito per raccogliere e analizzare i bisogni delle comunità italiane. L’Osservatorio mette in evidenza anche la necessità di una maggiore chiarezza e concretezza su cosa significhi agire in modo sostenibile. Il 62% degli intervistati considera fondamentale che le aziende “superino le mere dichiarazioni e intraprendano azioni capaci di generare impatti concreti per migliorare la qualità della vita nei territori dove operano“.
Tra le priorità d’azione evidenziate dall’Osservatorio, spicca ancora una volta la protezione attiva dell’ambiente, attraverso attività che possano riqualificare e preservare il territorio. Viene inoltre sottolineato l’impegno necessario in progetti di educazione e sensibilizzazione rivolti ai più giovani, il finanziamento della ricerca e il sostegno alle associazioni locali che operano nel campo sociale e della solidarietà.