Quando, due giorni fa, abbiamo pubblicato l’allerta meteo titolando “Catania come Valencia“, qualcuno ci chiamava “terroristi“. Nonostante pochi giorni fa in Spagna siano morte 230 persone proprio perchè nessuno aveva lanciato l’allerta meteo. Eppure, il maltempo in Sicilia è arrivato puntuale come previsto, come un orologio svizzero, seguendo l’allerta meteo per filo e per segno. Soltanto nelle ultime 24 ore sono caduti 513mm di pioggia a Giarre, 351mm a Santa Maria Ammalati, 316mm a Nunziata, 249mm a Riposto, 226mm ad Acireale, 201mm a Linera, 181mm a Piedimonte Etneo, 171mm a Fornazzo, 168mm a Linguaglossa e a Lavinaio, 155mm a Viagrande, 109mm a Calatabiano, 102mm a Zafferana Etnea.
Le immagini dalle zone colpite sono davvero impressionanti. Per fortuna non ci sono stati morti, proprio per merito dell’allerta meteo che – al contrario di quanto accaduto in Spagna – è stata lanciata puntualmente e con grande preavviso. Le scuole erano chiuse, gli uffici pure, e la popolazione era preparata al peggio. A tal proposito risultano davvero stucchevoli le critiche e le ironie che nella giornata di ieri hanno dilagato rispetto alle previsioni meteo da parte dei solidi idioti.
Inoltre nella zona più colpita, tra Giarre e Acireale, non abbiamo una concentrazione urbanistica paragonabile a quella di Valencia: parliamo di cittadine circondate dal verde e da ampie aree rurali con 26 mila (Giarre) e 51 mila (Acireale) residenti. La zona più popolosa di Catania e la sua prima cintura di hinterland, che conta oltre 500 mila abitanti, è stata fortunatamente risparmiata dai fenomeni più violenti della giornata odierna, pur avendo avuto piogge torrenziali (superiori ai 150mm) nei giorni scorsi. In ogni caso non c’è paragone con gli oltre 800 mila residenti di Valencia, in un’area molto più piccola geograficamente, e quindi con un alto tasso di densità abitativa.
Piuttosto, ad essere scomparsi sono i veri catastrofisti, quelli che da mesi ingigantiscono la gravità della siccità che ha colpito la Sicilia nel contesto di un normalissimo ciclo naturale dovuto al fenomeno di El Niño che ormai è concluso. Che l’emergenza sarebbe rapidamente rientrata, su MeteoWeb lo abbiamo scritto in tempi non sospetti già in piena estate. E così è stato. Come da copione, adesso il problema diventerà l’eccesso di pioggia. Esattamente come accaduto al Nord nel 2023, quando qualche deputato dichiaratamente ambientalista ma palesemente ignorante in temi ambientali portava i sassi dell’Adige in parlamento…
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