“La Protezione Civile italiana ha la leadership a livello mondiale per la gestione dell’emergenza, ma non si è mai occupata della prevenzione, cosa che avrebbe potuto fare. Lo Stato e gli enti locali come Comuni e Regioni in questi ultimi 30-40 anni avrebbero dovuto attrezzare il nostro territorio con infrastrutture capaci se non di escludere il rischio, di ridurne gli effetti, ma così non è stato”. Lo ha detto il Ministro per la Protezione Civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, in un videomessaggio inviato agli Stati Generali della Ripartenza a Bologna. Musumeci non ha preso parte alla kermesse bolognese perché è impegnato in un raduno della Protezione Civile di tutti i volontari delle regioni del Sud a Catanzaro, ma ha voluto lanciare un appello per intervenire e contrastare i cambiamenti climatici.
Per il Ministro, “oggi l’Italia mostra la sua fragilità non solo dal punto di vista delle alluvioni, delle frane, dei terremoti, degli incendi estivi e di altri rischi“. Per Musumeci, “la prevenzione non deve essere solo strutturale” ma anche responsabilità di tutti i cittadini, che devono essere pronti ad “adottare la condotta più appropriata” di fronte alle emergenze e alle allerte meteo. “Serve un nuovo approccio alla cultura del rischio perché dobbiamo convivere con questo cambiamento climatico – conclude – anche se 10, 20, 30 anni fa la fragilità del territorio nazionale era pressoché identica e avemmo dovuto avvertire l’orgoglio e la responsabilità di intervenire”.