Napoli, la città del Sole e di Partenope: i motivi cosmologici della fondazione di Neapolis

Un libro propone una interpretazione di come Neapolis fu fondata e delle motivazioni cosmologiche dietro tale fondazione
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Nel 2025, la città di Napoli festeggerà i 2500 anni dalla sua fondazione e per la ricorrenza, si stanno organizzando iniziative culturali e festeggiamenti. Nel libro “Naples: the City of the Sun and Parthenope: the role of astronomy, mythology, and Pythagoras in the urban planning of Neapolis”, scritto dal Prof. Nicola Scafetta, dell’Università Federico II di Napoli (editore FedOA -Federico II University Press), viene trattata la fondazione di Neapolis. Il lavoro, che è essenzialmente uno studio di archeoastronomia, propone una interpretazione di come Neapolis fu fondata e delle motivazioni cosmologiche dietro tale fondazione. Quindi, si propone una attenta analisi della geometria della pianta urbana, dell’orientazione geografico-astronomica dei decumani della città, e la si mette in relazione con tutte le leggende, miti ed eventi storici conosciuti sulla città che sono centrati sul culto del Sole e di Partenope, interpretate alla luce della cosmologia Pitagorica.

Lo studio propone un’indagine archeoastronomica sulla fondazione della città di Neapolis, avvenuta probabilmente poco prima del 470 a.C.. L’indagine si basa anche su tutte le informazioni storiche, i miti e le leggende sulla città antica che la interpretano come una città pitagorica dedicata al Sole e a Partenope. In fatti, la pianificazione urbana di Neapolis – l’odierno centro storico di Napoli – ebbe probabilmente motivazioni religiose e cosmologiche”, scrive Scafetta in una presentazione del libro.

“I fondatori di Neapolis, principalmente i Cumani con la partecipazione di altri coloni greci (siracusani e ateniesi), crearono questa città utilizzando uno schema stradale ortogonale noto comunemente come «ippodameo». Tuttavia, lo schema stradale ortogonale di Neapolis non è banale, ma sembra basato su un disegno geometrico piuttosto elaborato che potrebbe essere stato ispirato dalla cosmologia pitagorica, in quanto costruito rispettando le proporzioni della sezione aurea, tipiche del decagono e del decagramma, cioè di una stella a dieci punte, che per la scuola pitagorica simboleggiavano l’«armonia del cosmo». Questa ispirazione pitagorica rese Neapolis una città unica nel suo genere e diversa da tutte le altre città greche e della Magna Grecia già esistenti all’epoca. Inoltre, l’orientazione geograficoastronomica della griglia stradale può essere riprodotta con una stella a 16 raggi, simbolo panellenico (comune a tutte le popolazioni greche) del dio Sole”, continua Scafetta.

Motivi cosmologici alla base della fondazione di Neapolis

L’esperto evidenzia come il “saggio esalta i profondi motivi culturali, religiosi e cosmologici alla base della fondazione di Neapolis. Tutti i miti, le leggende, i simboli, le tradizioni, i poemi e i canti, nonché le reliquie di Napoli, persino i suoi dolci (come la «Pastiera Napoletana», che rappresenta Neapolis), derivano da tali motivi. Tutto questo stupisce e suscita nell’uomo contemporaneo un forte interesse per una città – nota tuttora nel mondo come la «Città del Sole di Partenope» – con una storia ricca, colta e raffinata che ha conservato intatto il suo fascino greco e mistico nel corso dei suoi 2500 anni di esistenza. Sia il turista che il cittadino partenopeo possono scoprire il fascino della città semplicemente passeggiando lungo i decumani e i cardini del centro storico di Napoli e comprendere come queste antiche strade siano state progettate e orientate con cura per rappresentare l’«armonia del cosmo», scoprendo così la memoria di tutta la tradizione «solare» di Neapolis”.

Il saggio, dunque, può essere importante per promuovere la storia e la cultura della città di Napoli, in particolare in occasione dei festeggiamenti e delle iniziative culturali per i 2500 anni dalla fondazione di Neapolis. “Il saggio è potenzialmente in grado di promuovere la città di Napoli sotto molteplici aspetti: architettonici, archeologici, storici, filosofici, culturali, letterari, religiosi e persino culinari. Tutto questo avrà anche notevoli risvolti economici per Napoli, promuovendo eventi culturali nazionali e internazionali e il turismo nella città di Napoli e dintorni, da Cuma a Pompei”, conclude Scafetta nella presentazione.

Su FedOA è scaricabile il libro in versione inglese pubblicata nella collana Cavoliniana della Società dei Naturalisti in Napoli al link: http://www.fedoabooks.unina.it/index.php/fedoapress/catalog/book/562

libro fondazione neapolis

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