Neuralink, la startup di tecnologia cerebrale fondata da Elon Musk, ha annunciato l’approvazione per un nuovo studio di fattibilità volto a testare il suo impianto cerebrale e un braccio robotico sperimentale. Questo nuovo passo avanti arriva mentre l’azienda continua a sviluppare tecnologie rivoluzionarie per migliorare la qualità della vita dei pazienti con gravi disabilità neurologiche.
Lo studio, denominato PRIME, ha l’obiettivo di valutare la sicurezza dell’interfaccia cervello-computer (BCI) wireless e del robot chirurgico che esegue l’impianto. Neuralink sta testando questa tecnologia in pazienti con tetraplegia, una forma di paralisi che colpisce sia gli arti superiori che quelli inferiori, per permettere loro di controllare dispositivi esterni attraverso il pensiero.
L’azienda ha rivelato che i partecipanti allo studio saranno arruolati anche da un altro trial già in corso, sempre sotto l’ombrello del progetto PRIME. In Canada, inoltre, Neuralink ha ottenuto di recente l’approvazione dal regolatore sanitario per condurre un test simile su 6 pazienti con paralisi. Negli Stati Uniti, 2 pazienti hanno già ricevuto l’impianto: uno di loro è stato in grado di navigare su internet, giocare ai videogiochi e interagire con un computer attraverso la mente.
Cos’è Neuralink?
Neuralink è un’azienda fondata nel 2016 con lo scopo di creare interfacce cervello-computer di nuova generazione. Il cuore del progetto è un microchip chiamato “N1”, che viene impiantato nel cervello e si collega ai neuroni tramite minuscoli fili. Questo chip è progettato per leggere i segnali elettrici del cervello, tradurli in comandi digitali e trasmetterli a dispositivi esterni come computer, smartphone o protesi robotiche.
Un aspetto distintivo di Neuralink è il robot chirurgico che esegue l’impianto: questa macchina ultra-precisa è in grado di posizionare i fili del chip nel cervello con grande accuratezza, minimizzando i rischi per il paziente.
A cosa serve Neuralink?
Il primo obiettivo di Neuralink è migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità neurologiche gravi. Le applicazioni iniziali includono:
- Ripristino della mobilità e comunicazione – Per pazienti con paralisi, l’impianto potrebbe consentire di controllare dispositivi esterni come bracci robotici o computer semplicemente con il pensiero;
- Trattamenti per malattie neurologiche – Neuralink potrebbe offrire soluzioni per patologie come il Parkinson o la SLA, riducendo i sintomi o migliorando il controllo motorio.
In futuro, Musk immagina un mondo in cui la tecnologia di Neuralink possa essere utilizzata per espandere le capacità umane, come il potenziamento della memoria o una connessione diretta con internet. Tuttavia, queste idee sono ancora lontane dalla realizzazione pratica e sollevano importanti questioni etiche.
Un progetto ambizioso tra sfide e opportunità
Nonostante i promettenti risultati iniziali, Neuralink deve affrontare numerose sfide: dimostrare la sicurezza della tecnologia a lungo termine, superare le difficoltà tecniche e guadagnare la fiducia del pubblico. La strada verso la realizzazione di un’interfaccia cervello-computer funzionale e sicura è ancora lunga, ma i progressi recenti suggeriscono che Neuralink potrebbe avere un impatto significativo nel campo della medicina e oltre.
Se riuscirà nei suoi intenti, Neuralink non sarà solo un’innovazione tecnologica, ma un passo epocale nella comprensione e nell’interazione tra mente umana e macchina.