Ognissanti e Giorno dei Morti: origini, tradizioni e celebrazioni in Italia e nel Mondo

1 e 2 novembre, Ognissanti e Giorno dei Morti: tante curiosità, origini storiche, tradizioni e festeggiamenti in Italia e nel Mondo
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Ogni anno il 1° novembre si celebra Ognissanti, o la festa di Tutti i Santi, seguita dal Giorno dei Morti il 2 novembre. Questi giorni, così vicini e carichi di significato, affondano le loro radici sia in tradizioni antiche pagane che in celebrazioni cristiane e sono occasione di ricordo e omaggio per chi non c’è più.

Le origini antiche e la cristianizzazione

Le radici di queste festività risalgono a culture antiche. Nelle terre celtiche, la fine di ottobre segnava il Samhain, una festività che divideva l’anno in due periodi: quello di crescita e prosperità, e quello di riposo e quiete della natura. In questo giorno, si credeva che il mondo dei vivi e quello dei morti fossero in contatto, permettendo agli spiriti di camminare tra i viventi. Anche i Romani celebravano qualcosa di simile, la festa in onore di Pomona, dea dei frutti e dei giardini, durante la quale si offrivano doni alla terra e alla divinità per ringraziarla dei raccolti e propiziare future abbondanze.

Quando Roma conquistò la Gallia, queste tradizioni si mescolarono: la festa celtica di Samhain e quella romana di Pomona si fusero, creando un periodo di celebrazioni che andava dalla fine di ottobre ai primi giorni di novembre. Per i primi cristiani, tuttavia, queste celebrazioni pagane erano motivo di preoccupazione. Così, a partire dal VII secolo, sotto Papa Bonifacio IV, la Chiesa tentò di cristianizzare queste usanze, creando la festa di Tutti i Santi il 13 maggio, in modo da celebrare i martiri e i santi cristiani.

Questa data, però, cambiò nell’835, quando Papa Gregorio IV spostò la festività di Ognissanti al 1° novembre, sovrapponendola al Samhain per scoraggiarne il culto. Nonostante questo, il legame con il mondo dei morti era così radicato che la Chiesa introdusse, nel 998 d.C., anche il Giorno dei Morti il 2 novembre, una data specificamente dedicata alla commemorazione dei defunti.

Ognissanti e Giorno dei Morti in Italia: tradizioni e celebrazioni

In Italia, le tradizioni per Ognissanti e per il Giorno dei Morti variano da regione a regione, ma tutte sono accomunate dall’intenzione di mantenere viva la memoria dei cari scomparsi.

In Valle d’Aosta, tra il 1° e il 2 novembre, si veglia davanti al fuoco e si lascia in tavola del cibo per i defunti, invitandoli simbolicamente a ritornare tra i propri cari. In Piemonte, invece, è tradizione uscire di casa dopo cena, lasciandola vuota per permettere alle anime di fare visita. In Lombardia, si lascia un vaso d’acqua in cucina per dissetare i defunti in visita.

L’Emilia-Romagna mantiene la tradizione della “carità di murt”, in cui i poveri andavano di casa in casa per chiedere cibo in nome dei defunti. In Sicilia, il 2 novembre è sentito come un momento speciale: si prepara una cesta con frutta martorana, dolci come le “ossa di morto”, e regali per i più piccoli. In Sardegna, infine, i bambini si spostano di casa in casa chiedendo doni per le anime, un’usanza simile al “dolcetto o scherzetto” anglosassone.

Anche i dolci hanno un ruolo centrale nelle celebrazioni italiane: le fave dei morti, preparate con mandorle e zucchero, le ossa di morto, biscotti croccanti che variano da regione a regione, e il pan dei morti, tipico della tradizione milanese, preparato con uvetta, biscotti tritati e mandorle, sono tra le ricette più rappresentative.

Festeggiamenti nel Mondo: dalla Francia al Messico

In tutto il mondo, le celebrazioni per i defunti assumono forme differenti, con riti e tradizioni che riflettono le diverse culture. In Messico, il Giorno dei Morti è tra le festività più celebri: le celebrazioni durano diversi giorni, culminando tra il 1° e il 2 novembre con altari decorati da fiori, candele e fotografie dei defunti. In questo giorno, i messicani accolgono con gioia le anime dei propri cari, trasformando il dolore della perdita in un momento di festa e ricordo.

In Francia, la “Fête de la Toussaint” si celebra il 1° novembre, onorando i santi, mentre il giorno seguente, “Le Jour des Morts”, è dedicato ai defunti. In Svezia, Alla Helgons Dag si celebra con candele e fiori sulle tombe. Nelle Filippine, famiglie intere si recano al cimitero, dove condividono un pranzo in compagnia dei defunti.

Un tempo per ricordare

Ognissanti e il Giorno dei Morti sono momenti di comunione che vanno oltre le barriere culturali e religiose. Dall’Italia al Messico, passando per l’Europa e l’Asia, queste celebrazioni uniscono le persone nel ricordo dei cari scomparsi e nella speranza di una loro presenza rassicurante accanto a noi. Se da un lato ricordano il ciclo della vita e della morte, dall’altro invitano a vivere con gratitudine, circondati da ciò che resta del passato e che ogni anno, simbolicamente, ritorna a trovarci.

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