Olio Evo: il 46% degli italiani non conosce i benefici

"I risultati della nostra ricerca, oltre a essere significativi di per sé, costituiranno una base per avviare nuove indagini e giungere a nuove fondamentali scoperte, che potranno certamente espandere le nostre conoscenze sui benefici di una adesione sempre più diffusa e corretta alla dieta mediterranea"
MeteoWeb

Un nuovo studio rivela che il 46% degli italiani non è a conoscenza dei benefici specifici dell’olio extravergine di oliva, nonostante sia ampiamente riconosciuto per le sue proprietà salutari. La ricerca, condotta dall’Istituto Nutrizionale Carapelli – Fondazione Ets e presentata all’Università degli Studi di Milano durante il convegno “Olio d’oliva: quando la scienza è da servire a tavola“, ha anche evidenziato che il 35% degli italiani consuma meno di due cucchiai di olio EVO al giorno, una quantità inferiore rispetto ai 3-4 cucchiai raccomandati dagli esperti per ottenere i massimi benefici.

L’indagine è stata accompagnata dalla presentazione dello studio “Effetti benefici dell’olio extravergine di oliva: meccanismi molecolari coinvolti“, che ha messo in evidenza come le diete arricchite con olio EVO ad alto contenuto di polifenoli siano associate a un profilo metabolico più sano. Durante la conferenza, è emersa con forza l’esigenza di promuovere una maggiore informazione per i consumatori, tramite una divulgazione scientifica più integrata che parta dall’etichettatura e arrivi fino all’educazione alimentare nelle scuole e alla formazione dei medici di base. “Con una maggiore consapevolezza, possiamo migliorare l’adozione della dieta mediterranea, fondamentale per la prevenzione di malattie legate all’invecchiamento e all’obesità“, ha dichiarato il professor Enzo Nisoli, responsabile della ricerca e docente all’Università degli Studi di Milano.

I risultati della nostra ricerca, oltre a essere significativi di per sé, costituiranno una base per avviare nuove indagini e giungere a nuove fondamentali scoperte, che potranno certamente espandere le nostre conoscenze sui benefici di una adesione sempre più diffusa e corretta alla dieta mediterranea“, ha commentato il professor Nisoli, sottolineando come questi studi possano avere un impatto positivo sulla salute pubblica.

Condividi