Secondo una ricerca condotta su oltre 3.000 individui nell’arco di più di cinque anni, il sonno gioca un ruolo cruciale nell’invecchiamento sano. Lo studio, realizzato in Cina, ha monitorato i partecipanti e i loro dati sono stati confrontati con quelli di un check-up medico effettuato a distanza di cinque anni. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista BMC Public Health e guidati dal gruppo dell’Università di Wenzhou sotto la direzione di Hongying Shi.
Negli ultimi anni, numerosi studi hanno già evidenziato l’importanza del sonno per la salute generale, influenzando aspetti che vanno dall’attività cerebrale allo sviluppo fetale durante la gravidanza. Questa nuova ricerca conferma ulteriormente come le ore di sonno siano fondamentali per un invecchiamento sano.
I ricercatori hanno utilizzato il parametro “invecchiare con successo“, che si riferisce a un invecchiamento privo di gravi malattie croniche, menomazioni fisiche, mantenendo “un’elevata funzione cognitiva e una buona salute mentale” e riuscendo a mantenere un impegno attivo nella vita.
Lo studio ha incluso 3.306 partecipanti di età pari o superiore a 45 anni, le cui abitudini di sonno sono state registrate nel 2011, nel 2013 e nel 2015, seguite da un controllo medico globale cinque anni dopo. Gli individui sono stati analizzati e classificati in base alle loro abitudini di sonno nel tempo: lungo stabile (8-9 ore di sonno regolarmente), normale stabile (7-8 ore regolarmente), decrescente (da una media di oltre 8 a meno di 6), crescente (da una media di meno di 6 a oltre 8) e breve stabile (5-6 ore regolarmente).
Al termine dello studio, solo 455 individui (13,8%) hanno registrato un risultato positivo in tutti i criteri di “invecchiamento di successo“. Di questi, ben 307 (circa due terzi) dormivano costantemente più di sette ore a notte. Il gruppo con il minor numero di soggetti invecchiati con successo è stato quello dal sonno breve e stabile, con solo l’8,8%.
I dati sottolineano l’importanza del sonno e suggeriscono che la diminuzione della durata del sonno non deve essere interpretata come un cambiamento inevitabile legato all’età, ma piuttosto, secondo gli autori della ricerca, come un ostacolo al raggiungimento di un invecchiamento di successo.