Plastica fuori controllo: entro il 2050 l’inquinamento raddoppierà

"Questo studio dimostra quanto siamo arrivati lontano non solo nel quantificare i molteplici problemi che circondano la plastica, ma anche nell'identificare e valutare potenziali soluzioni"
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L’inquinamento da plastica potrebbe raddoppiare entro il 2050 se non vengono adottate misure drastiche per limitare il suo impatto. Questo è il principale allarme lanciato da uno studio condotto dalle Università della California di Berkeley e Santa Barbara, pubblicato sulla rivista Science.

L’inquinamento da plastica

Gli autori dell’indagine sottolineano che senza interventi concreti, i rifiuti di plastica continueranno ad aumentare in modo esponenziale nei prossimi decenni. Tuttavia, la ricerca propone anche soluzioni concrete per ridurre il danno, affermando che l’adozione di quattro politiche specifiche potrebbe ridurre i rifiuti mal gestiti di plastica – quella che finisce negli oceani, nei fiumi o nelle discariche senza essere riciclata – del 91%. Inoltre, queste politiche potrebbero ridurre del 30% anche le emissioni di gas serra legate alla plastica.

Le politiche suggerite includono:

  • Imporre che i nuovi prodotti siano realizzati con almeno il 40% di plastica riciclata post-consumo.
  • Limitare la produzione di plastica nuova ai livelli del 2020.
  • Investire significativamente nella gestione dei rifiuti plastici, tra cui discariche e raccolta dei rifiuti.
  • Implementare una piccola tassa sugli imballaggi di plastica.

Adottando queste misure, oltre a ridurre l’inquinamento da plastica, si potrebbero ottenere anche benefici in termini climatici, con una riduzione delle emissioni pari a quella di 300 milioni di veicoli a benzina rimossi dalle strade per un anno.

Lo studio è stato pubblicato in vista dei negoziati cruciali che si terranno a Busan, in Corea del Sud, tra il 25 novembre e il 1° dicembre, dove rappresentanti di oltre 190 paesi discuteranno gli ultimi dettagli di un trattato giuridicamente vincolante sul contrasto all’inquinamento da plastica. Il dott. Douglas McCauley, professore presso l’UC Santa Barbara, ha dichiarato: “Ecco fatto. Questi prossimi negoziati a Busan sono la nostra unica possibilità di unirci come pianeta e risolvere questo problema“.

Il professore ha continuato, sottolineando che una delle scoperte più promettenti dello studio è che “è effettivamente possibile porre quasi fine all’inquinamento da plastica con questo trattato. Sono moderatamente ottimista, ma non possiamo sprecare questa opportunità irripetibile“.

Se non si interviene, il consumo di plastica annuale aumenterà del 37% tra il 2020 e il 2050, con l’inquinamento da plastica destinato a raddoppiare nello stesso periodo. Il dott. Roland Geyer, professore di ecologia industriale presso l’UC Santa Barbara, ha commentato: “Questo studio dimostra quanto siamo arrivati lontano non solo nel quantificare i molteplici problemi che circondano la plastica, ma anche nell’identificare e valutare potenziali soluzioni“.

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