Previsioni Meteo Inverno: la Niña attiva e il Vortice Polare debole, rischio di gelo intenso

Le condizioni attuali del vortice polare e l’influenza di La Niña suggeriscono che l’inverno 2024/2025 potrebbe portare episodi di clima rigido e nevoso
MeteoWeb

Per l’inverno 2024/2025, i modelli atmosferici e climatologici suggeriscono che il vortice polare, che regola la circolazione dell’aria fredda nell’emisfero nord, potrebbe comportarsi in modo anomalo. Quest’anno, infatti, il vortice polare si sta sviluppando più lentamente e risulta meno intenso rispetto alle medie stagionali, anche se al momento è in fase di ricompattamento. Questo rallentamento nel rafforzamento del vortice polare ha conseguenze potenzialmente rilevanti per le condizioni meteorologiche invernali a livello globale.

Un vortice polare insolitamente debole

Durante i mesi di settembre e ottobre, il vortice polare è stato più debole rispetto alle aspettative per questo periodo dell’anno, una tendenza che potrebbe proseguire nei prossimi mesi. Questo comportamento anomalo ricorda quello osservato nell’ottobre del 1981, un anno in cui si verificò un inverno particolarmente rigido. Le similitudini con il 1981 stanno già suscitando l’interesse di meteorologi e climatologi, che considerano la possibilità di un inverno più freddo e nevoso in alcune regioni dell’emisfero settentrionale.

Anomalie di pressione a 500 hPa

La Niña e il possibile riscaldamento stratosferico

Un altro fattore da tenere in considerazione è la debole fase di La Niña prevista per l’inverno 2024/2025. Storicamente, gli inverni caratterizzati da La Niña hanno una maggiore probabilità (circa il 60-75%) di registrare eventi di riscaldamento stratosferico improvviso (SSW), un fenomeno in grado di disturbare il vortice polare. In queste condizioni, il vortice polare potrebbe indebolirsi ulteriormente o persino frammentarsi, portando a periodi di clima rigido e nevoso a latitudini più basse, inclusi gli Stati Uniti, il Canada e l’Europa.

Il pattern atmosferico associato a La Niña tende infatti a favorire l’indebolimento del vortice polare, specialmente con la presenza di basse pressioni nelle aree delle isole Aleutine. Ciò riduce la capacità del vortice di contenere l’aria fredda nell’Artico, permettendole di scendere verso regioni più meridionali.

Potenziali conseguenze per le regioni a latitudini più basse

Un vortice polare debole o frammentato è generalmente associato a una corrente a getto altrettanto debole, il che facilita l’espansione dell’aria fredda verso le aree continentali di Nord America ed Europa. Questo modello atmosferico aumenta la probabilità di eventi invernali estremi, come ondate di freddo e nevicate abbondanti, anche in zone meno abituate a tali condizioni.

Conclusioni e prospettive per l’inverno

Sebbene alcuni modelli meteorologici a lungo termine indichino una possibile attenuazione del freddo, le condizioni attuali del vortice polare e l’influenza di La Niña suggeriscono che l’inverno 2024/2025 potrebbe portare episodi di clima rigido e nevoso in diverse aree dell’emisfero nord. Tuttavia, il comportamento del vortice polare è complesso e soggetto a variazioni, rendendo difficili previsioni certe con largo anticipo.

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