La ricerca italiana sull’invecchiamento in salute ottiene la prestigiosa pubblicazione su una rivista americana

Una ricerca italiana sull'invecchiamento in salute è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista americana "The Journals of Gerontology"
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In un contesto di “inverno demografico”, particolarmente accentuato in Italia, diventa sempre più cruciale capire come promuovere un invecchiamento in salute. A tal proposito, la ricerca condotta ad Abbiategrasso dalla Fondazione Golgi Cenci e dalla Fondazione Serpero ha analizzato i fattori che favoriscono un invecchiamento resiliente, con un approccio multidimensionale. Lo studio è stato recentemente pubblicato sull’ultima edizione della prestigiosa rivista americana “The Journals of Gerontology”, organo ufficiale della Gerontological Society of America. “I risultati che abbiamo trovato dimostrano prima di tutto che invecchiare in salute è possibile, considerato che ben il 38% degli ultraottantenni partecipanti alla ricerca risultava resiliente al processo di invecchiamento”, commenta Elena Rolandi, neuropsicologa, psicoterapeuta e prima autrice del lavoro.

“L’approccio multidimensionale applicato ha permesso inoltre di individuare un nuovo fattore, denominato riserva affettiva, che ha mostrato un effetto protettivo paragonabile ai fattori più noti, quali riserva cognitiva e stile di vita”.

Metodi e risultati dello studio

I ricercatori hanno esaminato i dati di 404 ultraottantenni (84-87 anni), sottoposti a valutazioni mediche, neuropsicologiche e sociali nel 2022. Le valutazioni si sono svolte presso la Fondazione Golgi Cenci da febbraio 2022 a gennaio 2023. Questo gruppo era già monitorato dal 2009 con valutazioni periodiche nell’ambito dello studio InveCe.Ab (Invecchiamento Cerebrale di Abbiategrasso), una cittadina di 30.000 abitanti in provincia di Milano. Gli anziani che risultavano autosufficienti, senza deficit cognitivi o segni di depressione, sono stati definiti “resilienti” al processo di invecchiamento (153 persone, pari al 38% del campione).

Il termine resilienza, in questo contesto, indica la capacità di adattarsi e reagire agli eventi avversi psicosociali e agli stressors fisici durante il processo di invecchiamento. Sono stati infatti presi in considerazione gli eventi psicosociali riportati nelle 4 precedenti valutazioni, l’esposizione all’infezione da COVID-19, nonché il numero di farmaci assunti e le diverse patologie concomitanti. Successivamente, i ricercatori hanno applicato tecniche statistiche per sintetizzare le diverse misurazioni disponibili e hanno individuato sei aree omogenee.

Tra queste, tre si sono rivelate cruciali per definire il “fenotipo resiliente”:

Riserva cognitiva: comprende fattori come la condizione socio-culturale nei primi anni di vita, la scolarità, il livello occupazionale e l’intelligenza.

Stile di vita attuale: include l’attività fisica e ricreativa, i contatti sociali, l’aderenza alla dieta mediterranea e la velocità nel cammino.

Riserva affettiva: definita dalla capacità di adattamento psicologico alle avversità, la fiducia nelle relazioni significative e una personalità estroversa. La riserva cognitiva e lo stile di vita attuale sono da tempo riconosciuti come fattori importanti per il buon esito della salute negli anziani. Tuttavia, è sorprendente che anche la riserva affettiva abbia mostrato un effetto comparabile, considerato che è stata oggetto di molti meno studi.

Messaggi chiave della ricerca

Questa ricerca trasmette messaggi importanti per la promozione della salute, utili a persone di ogni età. In primo luogo, per aumentare la consapevolezza di giovani, comunità educante (docenti e genitori), e istituzioni sull’importanza di investire tempo e risorse nell’istruzione, sia cognitiva che affettiva, come fattore protettivo cruciale per la salute, con benefici che si protraggono per tutta la vita. Per gli anziani, invece, il messaggio centrale della ricerca ribadisce che non esiste un’età in cui “i giochi sono fatti”. È essenziale mantenere uno stile di vita attivo, che comprenda sufficiente attività fisica e ricreativa, una buona rete di relazioni sociali e una dieta equilibrata, come quella mediterranea, ricca di alimenti vegetali, pesce e povera di zuccheri e carni.

Infine, la ricerca evidenzia che non è utile evitare ogni tipo di stress, né vivere in una “bolla protettiva”. Piuttosto, è fondamentale sviluppare e mantenere la capacità intellettuale ed emotiva per affrontare le sfide della vita anche e soprattutto in età avanzata.

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