Rivelata l’ultima voce del diario di Elisabetta II: è incredibile

Elisabetta II ha utilizzato il suo diario non solo come strumento personale, ma come mezzo per garantire la memoria storica della monarchia
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Il 7 novembre 2024, il biografo reale Robert Hardman ha rivelato che Elisabetta II, regina del Regno Unito, ha mantenuto un diario fino a soli due giorni prima della sua morte, avvenuta l’8 settembre 2022. In quest’ultima registrazione, la regina ha annotato eventi quotidiani con un tono “fattuale e pratico”, riflettendo il suo carattere e il suo approccio al regno.

La monarchia britannica ha sempre avuto una relazione peculiare con la scrittura e il diario di Elisabetta II è stato un esempio di come la regina registrasse i fatti piuttosto che esprimere i suoi pensieri più intimi. La sua ultima nota, che recita semplicemente “Edward è venuto a trovarmi“, si riferisce a Sir Edward Young, il suo segretario privato, e annota dettagli sul giuramento dei nuovi membri del Consiglio Privato. Questa scelta di documentare eventi concreti piuttosto che emozioni personali è stata una costante nella sua vita.

Hardman ha descritto come la regina, giunta a Balmoral per un’ultima udienza con l’allora primo ministro Liz Truss, abbia continuato a scrivere fino all’ultimo, mostrando una dedizione al dovere che l’ha contraddistinta per tutta la vita. L’ultima registrazione, come ha commentato Hardman, è stata “concreta e pratica come sempre.” Questo metodo di annotare eventi piuttosto che dialoghi o emozioni rispecchia la mentalità di una donna che ha affrontato il suo ruolo con serietà e determinazione.

Un diario al servizio della memoria

Elisabetta II ha utilizzato il suo diario non solo come strumento personale, ma come mezzo per garantire la memoria storica della monarchia. La regina aveva una chiara comprensione della sua responsabilità e sapeva che le sue registrazioni sarebbero potute servire in futuro per ricostruire un’immagine del suo regno e delle sue decisioni. In una conversazione con il diarista Kenneth Rose, Elisabetta II ha affermato: “Non ho tempo per registrare le conversazioni, solo gli eventi.” Questo chiarisce ulteriormente la sua visione pragmatica della scrittura e della registrazione delle attività.

Hardman ha scoperto il diario mentre aggiorna i capitoli del suo libro su re Carlo III, rivelando un aspetto della vita della regina che era rimasto nascosto. “Si scopre che lo stava ancora scrivendo a Balmoral due giorni prima della sua morte,” ha scritto Hardman, sottolineando la continuità di un’abitudine che aveva probabilmente ereditato dalla madre. Il diario, quindi, non è solo un insieme di eventi ma un riflesso del senso di responsabilità e del dovere che ha guidato la regina per tutta la vita.

Trasmettere una tradizione

Da quando è diventato monarca, re Carlo III ha adottato una politica simile a quella della madre, mantenendo un diario che, sebbene non sia narrativo come quelli del passato, serve a registrare i suoi pensieri e le sue osservazioni. Un anziano cortigiano ha affermato che Carlo “non scrive grandi diari narrativi come una volta,” ma “scarabocchia i suoi ricordi e le sue riflessioni sugli eventi del giorno.” Questo approccio, più informale, rappresenta una transizione nella tradizione della scrittura reale, dimostrando che, sebbene le forme possano cambiare, il bisogno di documentare il proprio tempo rimane.

Il libro di Hardman sottolinea anche come, nel 2024, Buckingham Palace abbia reagito alla diagnosi di cancro del re, evidenziando che, nonostante la serietà della situazione, non è stato necessario aggiornare i piani funebri. “Eyes are firmly on the present,” ha commentato Hardman, evidenziando un approccio pragmatico da parte della corte.

Una nuova era per la monarchia

Con la morte di Elisabetta II, la monarchia britannica ha intrapreso un nuovo capitolo. La continuità delle tradizioni, come la registrazione degli eventi e la loro riflessione, sono fondamentali per comprendere come il passato influenzi il presente. Hardman ha notato che “Il proprio valedictory arrangements” di re Carlo III ora sono stati aggiornati a “Operazione London Bridge,” in modo da riflettere le disposizioni previste durante il regno di Elisabetta II.

Inoltre, le riflessioni di Carlo su Highgrove, la sua residenza, suggeriscono che potrebbe un giorno diventare un “Museo di Re Carlo III,” segnalando un ulteriore passo verso una maggiore apertura e un legame più stretto con il pubblico.

Il diario di Elisabetta II è più di una semplice raccolta di eventi; è una testimonianza della sua vita e del suo regno. La sua capacità di mantenere una cronaca dei fatti, anche nelle ultime ore, riflette un impegno incondizionato verso il suo ruolo. La transizione a Carlo III e il suo approccio personale e riflessivo potrebbero rappresentare un’evoluzione necessaria per la monarchia britannica, ponendo l’accento su una maggiore autenticità e un coinvolgimento più diretto con il pubblico. La monarchia si prepara così ad affrontare il futuro, sostenuta dalla ricchezza del passato e da un desiderio di rinnovamento.

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